Il 2011 si è concluso con numerosi episodi di violenza degli animali: il nuovo anno purtroppo su questo fronte non porta a nulla di buono. Nei giorni scorsi è stato trovato un cagnolino impiccato ad un ponte in provincia di Como, zona di Altolago: una storia di violenza gratuita agghiacciante che ci porta ancora una volta a riflettere sulla triste sorte di animali presi di mira, bistrattati, violati, maltrattati. Un crescente di violenza nella nostra società che pare trovare libero sfogo sugli amici a quattro zampe: cani legati a catene troppo corte o rinchiusi in box minuscoli, gatti avvelenati, animali esotici abbandonati una volta passata la moda.
Marco Marelli, responsabile delle guardie ecozoofile dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) di Como dice a riguardo:
La zona dell’Altolago, dove si è verificato il caso della cagnetta impiccata, è senza dubbio l’area più colpita. In questa parte di territorio la cultura del rispetto degli animali è ancora poco sviluppata e questi sono visti solo nell’ottica dell’utilità per l’uomo. Questo favorisce, tra l’altro, un clima di omertà nel momento in cui si registrano episodi quali quello di Garzeno. Magari qualcuno sa che cosa è avvenuto, ma non vuole parlare.
Maltrattare gli animali è un reato penale e chiunque fosse testimone di un caso di maltrattamento deve segnalare l’accaduto alla polizia locale oppure all’Asl o ancora all’Enpa: è importante la tempestività nella denuncia, comunicare il prima possibile alle forze dell’ordine il caso di maltrattamento visto al fine di aiutare i piccoli amici. La violenza è frutto di una mentalità ristretta, frutto di una cultura molto radicata in alcune aree del nostro Paese. Riguardo al caso della cagnolina impiccata, di nome Vida, tutti in paese dicono che non aveva mai creato alcun tipo di problema: la sua uccisione è stato un atto di crudeltà gratuita, una barbarie.
Fonte: Il corriere di Como
Foto credit: Thinkstock
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