Animalisti vs AIDAA (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente). Il fronte si è aperto sulla questione dei maltrattamenti degli animali e la tipologia di denuncia. AIDAA ha infatti da tempo messo a disposizione dei cittadini una serie di numeri telefonici a cui riferirsi, anche con un sms per chiedere informazioni o segnalare situazioni particolari. Anche in caso di maltrattamenti, basterebbe una segnalazione di questo tipo per attivare presso AIDAA un meccanismo di verifiche e controlli e dunque di salvataggio, del cane o del gatto di turno (quando non si tratta di più animali insieme).
Ma tutte le altre principali associazioni animaliste non ci stanno ed in un comunicato congiunto spiegano come e perché questa pratica sarebbe fuorviante e pericolosa. ENPA, LAV, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Le.I.D.A.A., OIPA, e Save the dogs sottolineano come questa prassi sarebbe essenzialmente contraria al codice di procedura penale , articolo 333 che afferma:
“Ogni persona che ha notizia di un reato perseguibile di ufficio può farne denuncia. La legge determina i casi in cui la denuncia è obbligatoria. La denuncia è presentata oralmente o per iscritto, personalmente o a mezzo di procuratore speciale, al pubblico ministero o a un ufficiale di polizia giudiziaria; se è presentata per iscritto, è sottoscritta dal denunciante o da un suo procuratore speciale.”
Segnalando il tutto con un sms a terzi, il cittadino si scaricherebbe di ogni responsabilità. Senza considerare il fatto che le denunce possono essere false ed arrecare dunque altri danni perseguibili per legge. Non solo, sempre secondo il gruppo di associazioni, le verifiche fattibili di AIDAA sarebbero limitate: un privato cittadino non potrebbe entrare nella casa di un altro per verificare le effettive condizioni di detenzione di un animale, cosa che invece possono fare le guardie zoofile (come accaduto di recente con l’atipica animalista di Busto Arsizio) , provocando una ulteriore perdita di tempo e dunque prolungando sofferenza e rischio di vita per gli animali in questione. Il comunicato stampa congiunto termina con una ammonizione seria e condivisibile:
“Denunciare il maltrattamento di un animale è un atto serio e importante, tanto che le associazioni animaliste si battono quotidianamente per informare, sensibilizzare, responsabilizzare i cittadini affinché chi è testimone di un maltrattamento agisca in prima persona in modo da accertarsi che il reato sia perseguito. L’unica procedura legalmente corretta è fare direttamente denuncia alle forze dell’ordine o segnalazione alle guardie zoofile, mentre fantasiose alternative non fanno altro che creare confusione e mettere a repentaglio il benessere e la vita degli animali.”
E’ vero, e noi di Tutto Zampe siamo i primi a credere nella legalità, e al fatto che l’illegalità si possa sconfiggere solo con il rispetto delle leggi. Ma purtroppo non tutti la pensano allo stesso modo: sono in pochi quelli che si espongono in prima persona per tutelare gli esseri più fragili, siano essi animali, bambini, anziani o disabili. Se allora un messaggio con un sms può salvare anche un solo cagnolino, ben venga, fermo restando che esistono altre vie più specifiche (come le guardie zoofile) e che è ora di “crescere” come cittadini e di opporsi a certe crudeltà a viso scoperto. Non credete?
Foto: Thinkstock
Fonte: LAV
2 commenti su “Maltrattamenti animali: no all’sms per la denuncia, animalisti contro Aidaa”