Continuiamo a parlare delle malattie che maggiormente possono colpire i pesci all’interno dell’acquario: oggi ci occuperemo dell’Oodinium, che altri non è se non l’equivalente dell’ittioftiriasi negli acquari marini. La differenza nel caso di acquario tropicale è che le macchie possono anche assumere un colore rosso scuro, anziché essere a puntini bianchi come nel caso dei pesci di acqua dolce. Il parassita tende ad attaccarsi al corpo del pesce: il batterio si materializza o quando vi è un nuovo pesce che viene introdotto in vasca oppure a causa di repentini sbalzi di temperatura esterna che influiscono nonostante il riscaldatore tenda a mantenere la temperatura costante.
Il manifestarsi della malattia è simile a quella precedentemente trattata: il pesce manifesta difficoltà respiratorie, tenderà a strisciare contro gli oggetti e poi si manifesteranno i puntini, occorrerà quindi somministrare un medicinale specifico e cambiare l’acqua dell’acquario, inserendo il carbone attivo nel filtro per pulire e filtrare bene l’acqua.
Altra malattia che può colpire i nostro pesci sono i funghi come la Saprolegnia, che provocano il manifestarsi sul pesce di una sorta di chiazza bianca come se fosse di ovatta. Tale infezione micotica colpisce molto frequentemente i pesci rossi: la cura è semplice, antibiotici specifici da sciogliere in acqua o bagni salati. Nel caso di localizzazioni specifiche (come lungo la bocca), trattare solo la zona colpita.
Idropisia è una malattia dei pesci di acqua dolce che si caratterizza per un gonfiore generalizzato del corpo del pesce: la causa piu probabile di tale malattia è da ricercare in una infezione batteria causata spesso da stress. Si riconosce facilmente in quanto l’animale ha le scaglie sollevate, quasi irte a causa dell’acqua che si forma dentro al corpo: è tuttavia difficile da combattere, si possono usare degli antibiotici, sia da inserire insieme al mangime sia disciolti in acqua. Dopo circa 15 giorni cambiare l’acqua della vasca ed inserire il carbone attivo quale filtro.
Infine, una malattia connessa e che si manifesta spesso insieme all’idropisia è l’Esoftalmo detta anche malattia dell’occhio sporgente: si denota da una sporgenza eccessiva del bulbo oculare del pesce. Ausata spesso da un batterio in situazioni di stress dal passaggio da una vasca ad un’altra, può scomparire naturalmente quando il pesce di acclimata oppure, se perdurante, va curata in maniera seria ed approfondita: innalzare la temperatura, prodotti antibatterici e controllo dei valori dell’acqua. L’ultimo appuntamento dedicato alle malattie più comuni dei pesci di acquario è la settimana prossima.
1 commento su “Malattie dei pesci parte seconda”