La storia non insegna proprio niente. I crimini contro gli animali non hanno mai fine. Dopo la povera cagnolina Laika, i cani, i gatti, le scimmie e tutti gli animali sacrificati in missioni assurde, sparati nello spazio per viaggi inutili e senza ritorno, stavolta i russi stanno addestrando quattro macachi con l’intento di ‘colonizzare’ il pianeta rosso entro il 2017. C’è una petizione on line per dire no a questo ennesimo, inutile, e dispendioso sacrificio di animali.
Dagli anni ’50 quando i russi mandarono nello spazio a morire la povera cagnolina Laika, non a caso diventata simbolo degli animali oppressi dall’uomo, nulla è cambiato. Al limite cambia solo la specie scelta da inviare nella destinazione cosmica del momento, stavolta è Marte, in missioni dispendiose e soprattutto per le ‘cavie spaziali’ scelte, di sola andata.
Stavolta sono stati selezionati dall’Accademia russa delle scienze, quattro macachi Rhesus in cattività – primati della famiglia dei Cercopitecidi, diffusi in Asia, a cui sono stati dati i nomi di Putin, Madvedev, Lavrov e Assad. E’ la storia di un nuovo abuso sugli animali. Gli esperti dell’Accademia Russa delle Scienze intendono completare l’addestramento e spedire le scimmie su Marte entro il 2017. Gli animali sono stati selezionati in base alle capacità cognitive e alla velocità di apprendimento dimostrate.
Qualsiasi creatura vivente vada su Marte che ha una temperatura media di meno 67 gradi Fahrenheit o meno 55 gradi Celsius, non potrà mai tornare sulla Terra a causa della gravità del pianeta rosso. Per cui i quattro macachi, anche se sopravvivessero alla missione, sono condannati a morte, già da programma.
Ovviamente, le scimmie non possono scegliere se dire sì o no. La prassi seguita in passato di catapultare animali nello spazio è la stessa giustificazione da parte di una scienza che condanna a morte, in questo caso rari primati non umani, per le sue performances muscolari. Ecco perché è stata avviata una petizione: gli animali appartengono alla Terra, a Gaia e lì devono restare.
Fonte thepetitionsite.com
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