Sembra quasi un inseguimento da film quello che da settimane, ormai, coinvolge l’orso Dino e la polizia, con un animale che continua a sfuggire e a seminare il panico tra gli abitanti del vicentino e le specie di cui si ciba e gli agenti che lo cercano disperatamente tra i boschi. Nei giorni scorsi, aveva ucciso uno dei tanti asini che sembrano essere le sue prede preferite, adesso torna e colpisce una cavalla già indebolita da un recente parto. Insomma il plantigrado continua indisturbato ad agire nelle zone dove si trova il bestiame, nonostante i pattugliamenti continui tra la Val Capra e Gavelle, in territorio di Foza.
Adesso le Forse dell’Ordine stanno tentando di utilizzare uno strumento ad alta tecnologia che dovrebbe segnalare in tempo reale la sua presenza e quindi permettere di bloccarlo subito, prima che possa provocare altre vittime e ulteriori danni economici e affettivi alle persone che vivono nella zona. Lo strumento in questione, dovrebbe segnalarne l’arrivo con trasmissione via terrestre al suo radiocollare. Quest’ultimo sembra che non funzioni a dovere e dovrebbe essere sostituito. Insomma, a parte tutto, o l’animale è molto furbo oppure gode veramente di tanta fortuna, in quanto pure in questo caso si è riproposta una scena già vista a Lusiana, dove tornava sul luogo del delitto, è proprio il caso di dirlo, ma sfuggiva agli agenti prima che riuscissero a braccarlo.
Gli sono stati anche sparati dei proiettili di gomma, per cercare di dissuaderlo dal tornare in una zona dove gli animali domestici, dai cavalli alle mucche, abbondano. Un agente di pattuglia, come riporta il Giornale di Vicenza, ha riferito: “Lo abbiamo tenuto distante dagli altri animali domestici che erano al pascolo, evitando così ulteriori danni. Sicuramente la nostra presenta è stata determinante, perchè si vedeva chiaramente che l’orso era disturbato. Alla vista della nostra macchina e del fato, si è allontanato camminando velocemente e raggiungendo il bosco, ma poco dopo è uscito di nuovo allo scoperto, fino a quanfo, dopo avergli sparato dei proiettili in gomma si è definitivamente allontanato in zone disabitate e difficili da raggiungere, a tal punto che non riuscivamo più a localizzarlo con la strumentazione in dotazione“.