Negli ultimi anni nel Regno Unito gli interventi di chirurgia plastica per animali sono nettamente aumentati: le cifre le ha snocciolate Petplan, una delle maggiori compagnie assicurative per animali domestici d’Europa: circa 1,7 milioni di spesa totale nel 2010, la maggior parte dei quali sono stati sborsati per lifting alle palpebre (1 milione) e per cure dentali dei cani e dei gatti. Ciò che preoccupa ulteriormente è che negli ultimi 36 mesi sono addirittura aumentati del 25% gli interventi di rinoplastica (al naso) e di certo non tutte queste pratiche sono state curative.
E’ vero che in alcuni casi, la fisiologia o alcune patologie dell’animale possono richiedere un intervento di chirurgia plastica, come nel caso di alcune razze canine ( lo Shar-pei , ad esempio, le cui pliche cutanee arrivano a coprire gli occhi del cane rendendogli impossibile vedere), ma l’estetica è una motivazione che è proprio difficile da comprendere! E cifre di rimborsi assicurativi di questo tipo parlano chiaro: la malattia è una casistica minima. Insomma perché sottoporre un qualunque essere vivente ad un intervento chirurgico se non necessario? L’animale uomo scegli individualmente, ma il cane no! E questo inglese non è che l’ultimo esempio di una lunga serie: pensate che negli Stati Uniti sono di gran moda gli interventi di liposuzione per cani obesi, mentre da tempo sono commercializzati, dei finti testicoli canini in silicone!!! Ed in Italia?
Non ci facciamo mai mancare nulla, ma per fortuna, pare senza questi eccessi. Da noi tra l’altro esisterebbe anche una normativa che vieta il taglio delle orecchie e della coda per fini estetici. Anzi, per essere precisi si tratta di un’ordinanza del Ministero della Salute, contestata ed appena approvata per vie traverse, dal Tar del Lazio: a dominare è l’articolo 10 della Convenzione di Strasburgo, ratificato integralmente con la legge n.201 del 2010, che afferma quanto segue:
“Gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi debbono essere vietati, in particolare:
a) il taglio della coda;
b) il taglio delle orecchie (…)”.
Detto ciò i trasgressori potrebbero incorrere nel reato penale di maltrattamento degli animali (articolo 544-ter).
…. Ma a parte ciò…secondo me, i nostri cani sono tanto affezionati alle loro code, alle orecchie basse e perché no, anche alla “ciccia in più”, che dovremmo evitare di fargli accumulare con una seria prevenzione. Non trovate?
Per approfondire il tema leggete di seguito e partecipate al nostro sondaggio:
- Chirurgia estetica animali
- Chirurgia estetica per cani
- Da dicembre vietato tagliare la coda ai cani per bellezza
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