Con la fine dell’estate arriva anche il tempo di bilanci: ci pensa la Lav (Lega anti-vivisezione) a fare il punto della situazione fornendo gli ultimi dati sul randagismo.
I dati sembrano confermare che in Italia la presenza dei cani nei canili è diminuita in 10 anni del 26%: un dato positivo che però non coincide con la fine dell’abbandono degli animali, un fenomeno sempre troppo diffuso soprattutto in estate.
Ma randagismo e abbandono possono non coincidere come spiega via AdnKronos Ilaria Innocenti, autrice del Dossier Lav: il randagio può essere causato dall’abbandono che si verifica soprattutto in estate, ma viene soprattutto causato dalla mancata sterilizzazione degli animali che con le cucciolate alimentano il randagismo.
Sarebbe corretto e responsabile sterilizzare gli animali proprio per evitare di incrementare il fenomeno del randagio stesso e dotare i cani di microchip per poter facilitare i ritrovamenti.
SALVAMI SUBITO, COME ADERIRE ALLA CAMPAGNA ANTI RANDAGISMO
Se i dati non presentano un forte aumento, si stima che sono circa 130.000 animali gli abbandonati, tra cani e gatti, 50.000 cani e 80.000 gatti. Ancora troppi anche perché se il picco dell’abbandono di verifica in estate, gli abbandoni si verificano durante tutto il corso dell’anno. La maggior parte degli abbandoni si verificano proprio al Centro e al Sud anche perché i cani dotati di microchip sono pochissimi, al contrario del Nord dove l’80% dei cani trovati randagi viene ritrovato proprio grazie alla presenza del microchip, obbligatorio per legge.
Oltre all’abbandono si devono tenere in considerazione anche aumenti delle rinunce alla proprietà del cane che vengono portati dai privati direttamente alle Associazioni soprattutto in questo caso a causa della crisi economica che non consente più il sostentamento dell’animale e le spese che comporta.
PHOTO CREDITS |THINKSTOCK