Grazie alla Lav, una famiglia di scimmie uistitì (Callithrix jacchus) hanno evitato il loro crudo destino: la vivisezione in un laboratorio. Sono 4: mamma Estella, papà Josè ed i pargoli Esteban e Consuelo e davanti a loro adesso c’è una lunga vita in una nuova casa. Scampati al pericolo sono infatti stati portati presso il “Giardino Faunistico” dell’Abatino (Rieti), un centro di recupero per tanti animali in difficoltà, la maggior parte dei quali provenienti da laboratori. Ogni anno solo in Italia, la sperimentazione coinvolge circa 900.000 animali, cifra che in tutta Europa sale 12 milioni. Siamo abituati a pensare ai topolini come cavie da laboratorio ed invece, nonostante alcune normative restringano la possibilità di utilizzo di primati per esperimenti, il ricorso alle scimmie è sempre più frequente. Anche e soprattutto per la specie in questione, originaria delle foreste tropicali del Brasile, di piccole misure e dunque forse di scarso ingombro.
Spiega Michela Kuan, responsabile LAV Vivisezione
“Su questi animali vengono effettuati numerosi test scientifici (farmacologici, tossicologici, indagini neurologiche, modelli per rigenerazioni del midollo spinale, studi sui cicli ormonali): sperimentazioni invasive, crudeli e assolutamente non predittive perché nessun animale può essere un modello sperimentale per altre specie, uomo compreso. In vista del recepimento della nuova direttiva 2010/63UE l’Italia non deve perdere l’occasione di dare alla ricerca una svolta rigorosa sul piano scientifico ed etico, incentivando lo sviluppo dei metodi alternativi e ponendo dei reali vincoli nel ricorso al modello animale”.
Tutto questo si può fare, ma nel frattempo? Nel nostro piccolo potremmo adottare “a distanza” la famiglia di scimmie in questione (seguendo le indicazioni sul sito della stessa LAV) che nel frattempo vive si è adattata al nuovo ambiente, sicuramente più confortevole del precedente. Godono tutte e 4 di ottima salute e la loro simpatia è indubbia! Nel video che segue la “liberazione” nella loro nuova casa, dagli scatoloni targati “merce reperibile”. Un viaggio difficile, ma di sicuro una storia a lieto fine. Con poco, queste scimmie sono riuscite a combattere la tensione dei primi momenti.
[Fonte: Lav]
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