La Lav, la Lega Antivivisezione attacca il Circo Martin accusando i responsabili di utilizzare gli animali come prede e come predatori e di prevedere esibizioni, nel corso dello spettacolo, che dovrebbero essere vietate. In particolare, una querela è scattata dopo che lo scorso anno, durante un numero era previsto che un cavallo, tenendo in groppa una tigre, trainasse una biga con sopra un orso. Le polemiche scoppiate in seguito all’evento avevano portato alla sparizione momentanea dell’esercizio dei tre animali, ma dopo qualche tempo è ricomparso e allora la stessa Lav ha denunciato l’accaduto alla Procura della Repubblica di Cagliari, come già fatto precedentemente anche in Veneto e in Friuli Venezia Giulia.
In realtà, questo tipo di esercizio è vietato dalla legge italiana in quanto umiliante per gli animali, ma a detta della Lega Antivivisezione tale limite è stato oltrepassato nel numero in questione, portato avanti dall’artista circense Maximova. Nadia Masutti, responsabile nazionale Lav settore Esotici, circhi e zoo, ha dichiarato a questo proposito: “Chiediamo al Ministero dell’Ambiente, a cui fa capo la Commissione Scientifica Cites,al Ministero della Salute e al Ministero dei Beni Culturali, che nei confronti dei circhi vengano svolti maggiori e più scrupolosi controlli, a cominciare da questo spettacolo“.Una situazione che si trascina da tempo in attesa che vengano prese definitive posizioni per il bene,soprattutto, degli animali.
In ogni caso, sono sempre di più le persone che lavorano di concerto per cambiare le cose e, in tal senso, ha continuato: “Recentemente sono molti i maltrattamenti che sono stati resi pubblici, grazie alle associazioni animaliste o a programmi tv, fino alla condanna appena due mesi fa del Circo Barcellona per detenzione illecita di tigri; ma al di là delle necessarie denunce all’autorità giudiziaria, e in attesa che l’Italia si doti finalmente di una legge che favorisca la riconversione dei circhi in strutture senza animali, la via più efficace per mettere fine a questi discutibili spettacoli, consiste nel rifiutarsi di andarli a vedere“.