La lanterna maculata è effettivamente pericolosa? Questo insetto proveniente dalla Cina è considerato tra i più difficile da gestire nelle comunità agricole. Ma è davvero così?
Lanterna Maculata fuori dalla Cina nel 2011
Il salto geografico della lanterna maculata è avvenuto intorno al 2011. Sebbene qui nel nostro paese non si parli molto del suo effetto sull’ecosistema, sulle coste americane la sua presenza sta causando criticità sia nelle città che in campagna.
Eppure uno studio recentemente condotto proprio negli Stati Uniti indicherebbe come ipoteticamente questa pericolosità non sarebbe eccessiva. Dobbiamo ricordare che l’introduzione di qualsiasi specie animale all’interno di un ecosistema non autoctono può creare problemi alla biodiversità. Siano essi mammiferi, rettili o insetti.
La lanterna maculata o Lycorma delicatula, nello specifico si nutre di linfa. Fattore questa che l’ha fatta ritenere pericolosa per moltissimo tempo. Eppure a quanto pare dati scientifici pubblicati sulla rivista di settore Environmental entomology dimostrano che soprattutto per quel che concerne gli alberi a legno duro come salici, betulle e aceri, i problemi sarebbero meno preoccupanti di quanto pensato.
Ora, la lanterna maculata è un insetto infestante che rende più deboli gli alberi nei confronti di malattie e parassiti. A New York la sua presenza ha portato alla potatura e la rimozione degli alberi che potevano essere dei potenziali bacini di crescita.
Nello studio sopra citato per scoprire l’effettivo effetto della lanterna maculata questa è stata introdotta in recinti che presentavano anche il suo cibo preferito, ovvero l’alianto.
Osservando i cicli di vita e riducendo la densità degli insetti si è scoperto che gli alberi sono in grado di recuperare sulla crescita. Soprattutto una volta che la sua presenza viene diminuita. Ma non solo: l’alianto ha sempre presentato una crescita costante.
La natura riesce a gestire il problema?
Questo ci porta a pensare che per quanto questo insetto sia capace di far danni, la natura sia in grado di gestire quasi sempre la sua presenza. Anche quando non interviene direttamente l’uomo a eliminare l’insetto.
Gli scienziati hanno sottolineato infatti che di solito le popolazioni di questo insetto si spostino di albero in albero non presentando problematiche di alimentazione intensiva.
Questo significa che gli effetti sugli alberi ornamentali e sulle foreste possono essere mitigati intervenendo naturalmente. Ed evitando insetticidi nocivi anche per le piante stesse. È importante cercare di mantenere la biodiversità dell’ecosistema affinché questo possa proliferare.
Qualcosa che può essere fatto approcciando in maniera naturale la questione. Senza causare più danni di quelli che la specie aliena già è in grado di causare da sola.