Quante volte si affrontano i problemi legati all’adolescenza umana: gli eventuali disturbi comportamentali, la delicata fase di passaggio e i consigli su come affrontarla meglio? Eppure non si parla mai dello stesso periodo di vita negli amici a quattro zampe, nonostante presenti, più o meno, i medesimi disagi. La trasformazione da cucciolo all’età adulta, infatti, può essere problematica pure per qualunque pet ed è compito del bravo padrone stargli vicino con dolcezza, ma anche con determinazione, affinchè comprenda bene quali sono i limiti e quale il giusto atteggiamento.
Si tratta di una manciata di mesi in cui l’animale giovane può ancora essere molto giocoso ma la sua estrema ubbidienza, magari può cominciare a scemare e diventa comune un senso di sfida con il padrone, il quale se non si trova preparato ad affrontare tali momenti, proprio come avviene nell’attimo in cui un bambino sta per diventare uomo, tenderà a lasciarsi sopraffare. Potrà in questo modo, prendere ad ignorare in un primo momento i comandi verbali, soprattutto se è di sesso maschile e questo in particolare perchè avverrà in lui un profondo cambiamento ormonale. Allo stesso modo, non di rado si potrà mostrare aggressivo e non solo nei confronti degli estranei, ma anche della famiglia e di tutti gli altri amici a quattro zampe.
Il proprio cucciolo, in tale fase, non sta diventando “cattivo“, ma ha solo bisogno che gli si ricordi chi è il “capobranco“, cioè l’uomo, rimettendolo con fermezza ma senza mai violenza, al posto. Del resto arrabbiarsi o infliggere delle severe punizioni, può fare più male che bene. Non di rado, può essere utile l’addestramento di tipo professionale, ma se i problemi persistono, meglio fare intervenire prima il veterinario ed escludere la possibilità che ci sia qualunque tipo di disturbo fisico, dietro al cambiamento. In ogni caso, mai sorvolare su certi comportamenti, altrimenti diventeranno la regola.