La storia che vi racconto oggi, a lieto fine, ha per protagonista un gatto di 7 anni di nome Rory ed un Labrador nero, Macy, che inconsapevolmente gli ha salvato la vita con il suo sangue: in pratica si è trattato di una anomala donazione di sangue inter-specie che ha sorpreso tutti e che ovviamente da molti viene additata come una “bufala” mediatica.
I fatti, secondo quanto riportato dal New Zealand Herald sono avvenuti nella cittadina di Taurunga nell’Isola del Nord in Nuova Zelanda. La signora Kim Edwards ha trovato il suo gatto Rory in condizioni disperate: miagolava e si contorceva dal dolore, zoppicava inizialmente per poi dopo poco non riuscire più a muoversi, era sopraggiunto un collasso. Qualcosa di grave era successo e quindi è corsa presso la clinica veterinaria della sua città nel tentativo di salvare il micio.
Qui la veterinaria Kate Heller ha diagnosticato un avvelenamento: Rory aveva probabilmente ingerito veleno per topi e bisognava intervenire rapidamente con una trasfusione di sangue, altrimenti il gatto sarebbe morto. Ma di venerdì sera il laboratorio analisi per individuare il gruppo sanguigno del micio era chiuso e non era possibile un accesso immediato a qualunque banca del sangue animale, serviva un donatore all’istante. L’unico disponibile era Macy il Labrador nero di un amica di famiglia della signora Kim, che ha accettato di sottoporre il cane al prelievo ematico nonostante fosse sbalordita dalla richiesta.
Una trasfusione interspecie, più ancora che una con gruppi sanguigni non compatibili può risultare fatale, all’istante. Ma non c’erano altre soluzioni, il gatto sarebbe comunque morto avvelenato nell’arco di pochi minuti: era l’unica possibilità che rimaneva e così, con tale consapevolezza ed una gran pena nel cuore si è proceduto ed il micio è sano e salvo.
Ha spiegato la dottoressa Heller, la veterinaria che ha praticato l’insolita trasfusione:
“Non lo avevamo mai fatto prima, ma era una situazione di emergenza che non offriva altre opzioni. Ho contattato la banca del sangue animale di Palmerston North ed ho chiesto loro consiglio sul da farsi: benché raramente, mi hanno detto di aver proceduto con qualche trasfusione interspecie che aveva avuto un certo successo e così, chiesto il consenso ai proprietari dopo averli avvisati del rischio e della situazione, ho proceduto. In molti stanno parlando di procedura dubbia, credono si tratti di un falso, ma la cosa certa è che dopo un’ora il gatto stava bene: sano e salvo”.
Il motivo di ciò potrebbe risiedere nel fatto che i gatti non hanno anticorpi preformati per il sangue del cane, quindi le probabilità di avere una reazione fatale ad esso sono sicuramente minori, ha spiegato poi la dottoressa.
Certo è che il dubbio che questa storia sia vera rimane. Non sono una veterinaria e mi viene spontaneo anche pensare che difficilmente un gatto (a differenza del cane) possa ingerire veleno per topi, perché i mici soprattutto domestici difficilmente vanno a mangiucchiare ciò che trovano sotto il loro muso. Però mi è noto, che in casi estremi, in cui non ci sono altre possibilità di sopravvivenza per l’animale si procede con la trasfusione d’emergenza senza valutare il gruppo sanguigno. Ma interspecie? Non so, ma mi piace credere che questa storia sia vera e di certo serve a fare una riflessione importante: quanti di noi conoscono ed hanno a portata di mano il gruppo sanguigno di Fido e Micio? E voi sareste disposti a far diventare il vostro pet un donatore di sangue abituale? Che ne dite di questa storia?
Fonte: New Zealand Herald
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