Nonostante sia un animale di grandi dimensioni, il cavallo sta piano piano tornando ad essere molto amato dall’uomo e non sono pochi coloro che pure in città, avendo a disposizione delle strutture adeguate, decidono di allevarlo per farlo partecipare alle gare o, semplicemente, per passione. Tale equino evoca libertà e bellezza al primo sguardo e vivergli accanto infonde un grande senso di tranquillità e rilassamento. Tuttavia, come ogni altro essere vivente, è soggetto a molte malattie, per fortuna gran parte delle quali curabili. Tra queste c’è, ad esempio, la rogna o scabbia che viene prodotta da parassiti che sono di dimensioni quasi irrilevanti ma molto dannosi e fanno parte della famiglia degli Acari. Come loro, infatti, con il loro particolare corpo ovale, tendono a pungere e succhiare, soprattutto nel caso delle femmine che sono le più temibili e causano un proliferare quasi incontrollato del disturbo.
Tra i parassiti che possono infettare il cavallo, se ne trovano parecchie varietà e, oguno di essi, tra l’altro, si attacca a diverse parti del corpo, non fornendo proprio alcuna tregua all’animale. A livello fisico, addirittura, sono in grado nella maggior parte dei casi di scavare dei veri e propri cunicoli nella pelle dell’animale fino a produrre delle bolle sierose con conseguenti croste. In altri casi, portano alla caduta dei peli, concentrandosi nei follicoli e, in ogni caso, sono fonte di grandi e fastidiose irritazioni. Più il cavallo tende a grattarsi e più si esenderà il disturbo in una catena che, appunto, va curata molto velocemente.
La più tipica è la rogna sarcoptica che compare su testa, collo e garrese. La demolettica parte dal ciuffo, dalla criniera e dalla base della coda e arriva nelle altre zone del corpo come le cosce, manifestandosi con piccole vesciche. La simbiotica, ancora, si concentra nella parte inferiore degli arti. Dopo aver individuato il tipo di parassiti, occorre radere i peli della zona e lavare l’area con acqua tiepida e sapone potassico e curarlo con spray appositi e composti consigliati sempre dal veterinario.