Se l’acquario è sano, le piante che vi sono contenuto si propagheranno senza l’intervento del proprietario: la propagazione avviene in due modalità, sessuata o asessuata. Per quel che attiene alla propagazione sessuata, consiste nella produzione di semi, spore e fiori: nel caso di propagazione in acquario, è necessario che due o più piante producano dei fiori sopra la superficie dell’acqua. Si tratta di un sistema difficile da controllare.
Occorrerà aiutare la pianta a sviluppare degli steli forti, fornire una ventilazione ottimale sopra l’acquario, ed infine abbassare il livello dell’acqua. Appena sbocciati, è importante impollinare i fiori, spostando il polline dal fiore maschio al fiore femmina: se l’impollinazione ha successo e si formano i fiori, piantali quanto prima! Per quel che attiene invece la riproduzione asessuata, è il metodo più utilizzato dalle piante di acquario per la propagazione.
La pianta madre produce delle piante che sono geneticamente identiche, dette figlie: le piante di acquario si riproducono naturalmente attraverso stoloni, germogli e piante avventizie. Gli stoloni sono rami orizzontali che sviluppano delle piante figlie alle sue estremità, sono simili a radici e si propagano appena sotto la superficie: le nuove piante ricevono i nutrimenti dalla pianta madre e sviluppano radici e foglie.
I germogli invece si riproducono come gli stoloni ma sono caratterizzati da una maggiore vicinanza alla pianta madre, come accade alle piante che crescono in gruppo: i germogli si rimuovono dalla pianta principale e ripiantarli in un altro posto, sempre all’interno dell’acquario ma solo dopo aver sfoltito le radici.
Le piante avventizie si possono formare in punti diversi di una pianta madre come foglie, getti o internodi, che rimangono attaccati alla madre fino a che lòo sviluppo di foglie e radici non è completo: solo a questo punto il legame rinsecchisce e la pianta nuova può acquisire la sua indipendenza. A questo punto la si può ricollocare in un altro punto della vasca.
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