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La pet therapy per combattere l’Alzheimer

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il morbo di Alzheimer è una malattia, purtroppo, molto frequente negli anziani e, nonostante le cure e le terapie farmacologiche, spesso i risultati non sono molto visibili. Tuttavia, esistono anche dei rimedi diversi che, in ogni caso, non possono che aiutare il malato e farlo sentire meno solo. In prima linea in questo senso, c’è la pet therapy che permette di avere vicino un animale e prendersene cura, ma a secondo dello stadio del disturbo, va bene pure l’interazione con una bambola o l’ascolto della musica. Certamente, tali soluzioni non costituiscono cure definitive e non saranno miracolose, ma agiranno comunque in modo positivo sulla mente. E’ stato osservato, infatti, che possono diminuire aggressività, agitazione, allucinazioni o ansonnia, anche fino al sessanta per cento.

La perdita progressiva del contatto con il mondo e la realtà circostante, è quello che causa una malattia come l’Alzheimer, che ancora non trova commplete soluzioni; tuttavia è possibile regalare ancora un sorriso a queste persone, con piccoli gesti. Insomma, anche se non riconoscono più i familiari e sembrano totalmente assenti, possono comunque provare sentimenti ed emozioni. L’occasione per parlare soprattutto della pet therapy, ma anche di tutte le altre soluzioni che servono a migliorare la loro esistenza, sono state discusse nel corso del decimo Congresso dell’associazione Italiana di Psicogeriatria, a Gardone Riviera, in provincia di Brescia.

Marco Trabucchi, presidente dell’Associazione Italiana di Psicoterapia, ha detto a questo proposito: “I farmaci per la cura dell’Alzheimer, possono solo rallentare la progressione dei sintomi. Si sono quindi diffusi approcci di medicina alternativa, che hanno resistito alle prove di efficacia e vanno sempre più conquistandosi uno spazio tra le cure accettate a tutti i livelli. Tra queste ci sono la doll therapy e la pet therapy, che hanno lo scopo di focalizzare su un compito l’attenzione della persona ammalata di demenza, ad esempio, quello di giocare con un cane, un gatto, un criceto o una bambola, evitando in questo modo di concentrarsi sulle idee che riempiono in maniera scoordinata il cervello e che producono ansia, agitazione e uno stato permanente di disagio”.

foto di: lineaquotidiano

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