Non accadeva da secoli e non è per niente un buon segno; intanto una balena grigia ha percorso migliaia di chilometri dal Nord del Pacifico o dal Nord Altantico ed è giunta fino ad Israele. Il suo certamente non è stato un viaggio di carattere religioso, ma avrà sbagliato “strada”, magari mentre cercava del cibo e tra una nuotata e l’altra si è spostata per “soli” ventimila chilometri. Il problema, secondo gli esperti, è sempre lo stesso: moltissimi animali per colpa di vari fattori, come l’inquinamento, stanno cambiando habitat con tutte le conseguenze del caso. L’uomo, in questo senso, è il principale artefice di quanto succederà nei prossimi decenni.
Nel caso delle baleniere, non avendo più a disposizione tutti i loro spazi, stavano già tempo fa arrivando all’estinzione. Si calcola che a partire dal ‘600 erano scomparse dall’Atlantico e per molto tempo non si è visto alcun esemplare neppure nel Pacifico settentrionale, ma alla fine qualche centinaio di balene si sono fatte notare dagli studiosi e sono quelle che rimangono anche adesso. Nel caso della balena grigia al largo di Israele i dubbi riguardano la possibilità che possaa essere arrivata dal Nord Atlantico e questo costituirebbe un vero e proprio evento. Secondo Aviad Scheinim, dell'”Israel Marina Mammal Research and Assistance Center”: “si tratta di un esemplare adulto di dodici metri che pesa circa venti tonnellate: una splendida eccezione”.
E’ quasi certo che sia arrivato all’Atlantico attraverso il Passaggio a Nord- Ovest, il tratto di mare artico che collega il Pacifico a questa parte di mare e, di solito, pieno di ghiacci. Lo stesso esperto ha, quindi, continuato: “quell’animale, per via dello sciogliersi dei ghiacci dell’Artico, è riuscito a entrare in un corridoio che dallo stretto di Bering l’ha condotto al passaggio“. Insomma flora e fauna “si spostano”, a causa del riscaldamento globale e molte specie, così facendo, scompariranno come si teme possa accadere al gallo cedrone, simbolo della Scozia.