Per la prima volta in assoluto in Italia è stata emessa una condanna a carico di un laboratorio illegale di sperimentazione, denunciato per maltrattamento e uccisione di animali. E’ accaduto in provincia di Modena, quasi 1 anno fa, e il procedimento penale è scattato dopo l’intervento delle Guardie zoofile della LAV e della Guardia di Finanza, a cui era seguito anche il sequestro di tutti gli animali, oltre 100 tra cavie, topi, conigli e criceti.
Il titolare del laboratorio abusivo, dove sono state più mille sperimentazioni di biocompatibilità e testati quasi 600 tipologie di prodotti medicali, è stato condannato a 4 mesi di reclusione, mentre la posizione di terzi soggetti implicati nella vicenda è ancora al vaglio degli inquirenti.
Come dichiara la LAV:
Si tratta di un reato gravissimo, sia per le sofferenze inflitte agli animali sia per l’assenza di garanzie che un laboratorio clandestino può offrire alla collettività, e per il quale dunque avremmo voluto una pena ben più severa. Questa condanna è particolarmente importante perché è la prima emessa in Italia per un caso di sperimentazione illegale e, inoltre, perché conferma che tutti gli animali sono oggi oggetto della normativa penale sul maltrattamento (legge 189 del 2004), senza distinzione alcuna, anche se oggetto di attività speciale, come in questo caso la sperimentazione animale.
La LAV, nonostante abbia seguito il caso sin dall’inizio non può costituirsi parte civile poiché il patteggiamento in fase di indagini preliminari, rito scelto dal titolare della struttura abusiva, non lo prevede. Certamente, la sentenza di condanna è un segno importante, soprattutto se si considera il contesto “intoccabile” della sperimentazione animale.
Tanto la legge nazionale, quanto quella europea, purtroppo, non pongono dei reali vincoli nel ricorso all’animale e mancano totalmente i controlli. Questo caso è senza dubbio l’unico, e sottolinea come le poche volte in cui sono entrate le telecamere negli stabulari, abbiano trovato situazioni illegali.
Fonte: LAV; Photo Credit|ThinkStock
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