Un litigio in media ogni 18 minuti e circa 66 persone finite all’ospedale solo nel 2009: è quanto denuncia Aidaa, confermando che gli italiani amano molto i loro cani e sono disposti a difenderli con tutta la loro energia, quando per qualche motivo non sono graditi dagli estranei. Il problema principale, è legato al guinzaglio che i padroni spesso tendono ad omettere, non pensando però che esistono delle persone che pur rispettando gli animali hanno paura o comunque non gradiscono la loro presenza in piena libertà, ritenendoli a rischio aggressione. Sulla vicenda si potrebbe parlare per ore, perchè se da un lato si pensa che il proprio amico a quattro zampe, non farebbe del male ad una mosca, è anche vero che bisogna rispettare chi ha timore di una specie che non conosce bene.
Insomma la ricerca dell’Associaziona italiana Difesa animali e ambiente parla chiaro: il cane senza guinzaglio fa infuriare gli italiani, soprattutto all’interno dei parchi pubblici. Si parla di circa settanta litigi al giorno e 25.000 all’anno. Il pericolo è rappresentato dalla rissa che è sempre dietro la porta, perchè spesso si inizia con un leggero diverbio e poi la discussione, inevitabilmente, degenera. Solo nel 2009, ad esempio, sono state almeno 66 le persone ricoverate, su 423 casi di lite.
A livello percentuale, in particolare: il 44 per cento è dovuto alla presenza di cani e bambini, seguiti a ruota con il 28 per cento quelli lasciati senza guinzaglio, l’11 per cento, ancora, deriva invece dalla mancata raccolta delle feci. Dalla stessa Aidaa, in effetti, confermano che il comportamento scorretto è da attribuirsi al padrone che non mette il guinzaglio al cane come dovrebbe. Lorenzo Croce, che ne è il presidente, ribadisce infatti: “Che agli italiani piaccia litigare è ormai assodato, e gli animali sono uno dei motivi preferiti per attaccare briga. Analizzando i dati in nostro possesso possiamo affermare che almeno la metà delle liti potrebbero essere risolte con un poco di buon senso e una migliore educazione. C’è poi, la questione delle ‘aree cani’ di cui dovrebbero essere dotati tutti i parchi. Ciò che dovrebbe essere una realtà è invece soltanto un miraggio”,