Sui canili se ne sono sentite di tutti i colori, ad essere sincero non è la prima volta che sento una proposta del genere, è quasi come asserire che se un bambino costa troppo ad una famiglia quest’ultima ha il potere di sopprimerlo, il Dio denaro a volte rende stupide ed insensibili le persone.
Tutto nasce dal canile di Mariano Comense che, come molti canili, è una risorsa onerosa da mantenere, a Como, più precisamente il Comune di Cantù non ha convenienza a tenerlo aperto.
Così arriva una proposta “geniale” dalla consigliera di minoranza Angiola Tremonti, sorella del ministro delle Finanze, secondo il suo pensiero sarebbe buona idea abbattere i cani “meno desiderati”.
«Si dovrebbe arrivare a prendere la decisione per cui gli animali che non vengono adottati entro un determinato periodo di tempo vadano soppressi – dichiara la consigliera – visto che oggi ci troviamo in una situazione in cui ci sono famiglie canturine che non hanno da mangiare».
Tramite Facebook, Twitter, commenti e siti specializzati gli animalisti si sono fatti sentire, ne risulta che il comune contribuisce al mantenimento del costoso canile con 50 centesimi all’anno per residente, pari a 18.000 euro.
A maggior ragione la dichiarazione della Tremonti sul quotidiano La Provincia ha innescato una reazione anche dai gestori del canile, che hanno parlato di «idea paranazista» e sulle gabbie dei cani potenzialmente abbattibili è comparso un cartello: «Tremonti: io voglio viviere» a protesta dell’idea davvero impopolare ed ingiusta di una persona che probabilmente non sa cosa significa avere rispetto delle vite altrui.
Nonostante il numero immenso di proteste la diretta interessata non ha fatto retromarcia, ha aggiunto: «Non possiamo uccidere tranquillamente i polli da mangiare e scandalizzarci per i randagi da sopprimere, che portano malattie».
Mi pongo una semplice domanda che forse la Tremonti non si è posta, ma le persone che hanno protestato sono d’accordo con l’abbattere i polli o altri esseri viventi? Io, da vegetariano, personalmente non sono d’accordo, quindi la sua replica fa acqua da tutte le parti, vediamo come evolverà la faccenda, sicuramente la casella e-mail della consigliera sarà piena di e-mail che, ingiustamente, finiranno in spam.
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