Solo un ragazzino dall’animo sensibile poteva capire l’importanza di una impresa di pompe funebri per piccoli animali domestici come il pesce rosso o il criceto. E’ così che a soli 9 anni il piccolo Niccolò Verga ha iniziato a dare degna sepoltura a questi piccoli pets, per poi arrivare a soli 17 anni con una vera e propria attività professionale. La sua azienda infatti si chiama Pfa (Pompe funebri animali) e forse lo porterà ad entrare nel Guinness dei Primati, essendo probabilmente l’unico imprenditore del settore ad essere minorenne o comunque il più giovane. In un anno e mezzo il ragazzo milanese ha trattato circa 750 casi provenienti dalla Lombardia e da altre Regioni, come l’Emilia Romagna.
Arrivi o meno il Guinness il giovane imprenditore ha già ottenuto il riconoscimento dell’Ente Protezione animali per la benevola attività in rispetto degli animali ed è stato insignito quale socio onorario delle Federcofit, la Federazione del comparto funerario italiano. La cura che adotta nel dare degna sepoltura agli animali è notevole, basti pensare che tramite una società esterna riesce anche a fornire il servizio di cremazione per furetti, pappagalli ed altri animaletti, ma ha anche allestito una piccola struttura, una casa funeraria dove la salma della bestiola morta può essere esposta proprio prima della cremazione o dell’eventuale imbalsamazione, insomma una vera camera ardente per tutti i desideri dei proprietari.
La particolarità sta nel fatto che si tratta di piccoli animali. In realtà è perché per i cani ed i gatti solitamente c’è una sensibilità maggiore, occorrono delle autorizzazioni complesse per un’azienda ed esistono altre agenzie di pompe funebri deputate a dare loro sepoltura: a Roma (ma suppongo anche altrove) esiste anche un cimitero per cani! E nel caso in questione dove avviene la sepoltura? Il giovane imprenditore ha spiegato che nella maggior parte dei casi i proprietari degli animali scelgono la cremazione e portano via le ceneri in una piccola urna, in alternativa c’è il giardino della casa funeraria. Auguriamo a Niccolò di entrare nel Guinness dei primati, ma nel frattempo siamo contenti che un giovane animo nobile pensi a seppellire uccellini deceduti, anziché gatti vivi, come certi bambini purtroppo fanno.