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Il sesto senso degli animali

Cane allerta

Il rapporto tra gli animali e noi umani ha radici antichissime, nel corso degli anni sono stati condotti studi approfonditi ed in molti casi non siamo riusciti a trovare una conclusione scientifica, però c’è un epilogo che mette tutti d’accordo: “il cane ti salva la vita!“.

Questa affermazione introduce varie storie che valgono più di molte ricerche scientifiche, iniziamo con due cani di nome Brie e Lola.

La loro padrona si chiama Kay Moore e vive in California, terra in cui i terremoti sono all’ordine del giorno, la donna racconta che nell’imminenza di una scossa i due cani «si mettono a correre come impazziti per casa».

Passiamo il testimone a Mickey, un bastardino salvato dal canile 15 anni fa da Anne Radley, abita in Kansas e si trova a dover affrontare attacchi di panico della padrona che spiega quando è «invasa dall’ansia, lui se ne rende conto immediatamente, mi sta vicino e mi coccola». Le mani degli scettici potrebbero alzarsi per obiettare, ma c’è un fattore che renderebbe vana qualsiasi affermazione scettica: il cagnolino Mickey è completamente cieco.

La Associated Press ha deciso di vederci chiaro, così ha commissionato una ricerca all’istituto Gfk Roper che ha realizzato un sondaggio con dei risultati sorprendenti: su mille proprietari di animali intervistati negli Stati Uniti, il 72% di chi ha un cane ritiene che siano in grado di prevedere eventi meteorologici o terremoti, e un bel 43% è anche certo che intuiscano in anticipo una cattiva notizia.

Calano invece le percentuali di conviventi di felini che rivelano un 66% di capacità metereologiche e il 41% che pensa siano capaci di sentire cattive notizie nell’aria.

Vi sono varie scuole di pensiero, una di queste immagina che la sensibilità alle tempeste o ai tornadi dipenda dalle variazioni della pressione atmosferica, mentre la capacità di prevedere le malattie verrebbe da una sensibilità «chimica» alla variazione di alcuni parametri, come l’indice glicemico o la secrezione di certi ormoni che noi non ci rendiamo conto di percepire.

Timothy Gilbert narra un’altra storia, è un impiegato dei telefoni in texas ed è padrone del cane Emma: «Se ho l’influenza mi si piazza sul letto. Diciamo anche che mi parla».

In Asia durante lo tsunami. H.D. Ratnayake, vicedirettore del Wildlife Department dello Sri Lanka: «È strano che, delle centinaia di elefanti e di leopardi ospitati nel Parco Nazionale di Yala, nessun esemplare sia stato trovato morto», nonostante le onde abbiano invaso per tre chilometri il parco mettendo in serio pericolo la vita degli animali.

Ad avvalorare l’ipotesi ci pensano un fotografo dell’Ap testimone oculare da un elicottero e e un fatto avvenuto a Phuket, in Thailandia, dove quattro dei nove elefanti usati dagli hotel Pavillion come attrazione per i turisti, una ventina di minuti prima che l’onda assassina prendesse vita riuscirono a liberare i loro compagni incatenati per fuggire, guarda caso, su una collina, usando il barrito per avvisare del pericolo. Questa storia ha salvato dei bipedi che, a differenza di altri, credono nel sesto senso degli animali.

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