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Il Palio di Buti un battesimo che odora di morte

CavalloOggi si corre il Palio di Buti, come sapete dopo la benedizione i cavalli iniziano a correre nel circuito a loro destinato, lo stesso circuito che prevede una curva a gomito dove nel 2007 ebbe un incidente il cavallo Guffanti che morì sotto il guard rail mentre il suo fantino rimase solo ferito.

Il Palio porta con se una forte contraddizione, infatti è ricorrenza della festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, una piccola polemica in confronto a tutto quello che porta il circus dei Pali che tra polemiche sul doping continua ad attirare spettatori, è in piccolo la nostra versione della corrida.

La curva della morte è rimasta invariata, anzi viene addirittura garantita nel percorso per una legge.

Una legge che viene incontro a chi maltratta gli animali, lo prevede l’articolo 19-ter (leggi speciali in materia di animali) della legge 189/04, la stessa che dovrebbe punire maltrattamenti, uccisioni, spettacoli con sevizie ed addirittura combattimenti (come ricorda GeaPress quelli turistici delle  vacche valdostane) che ha una grossa lacuna.

Anche il palio è tra questi, quindi risulta esente perché il 19-ter stabilisce che tutte queste disposizioni “non si applicano altresì alle manifestazioni storiche e culturali autorizzate dalla regione competente”.

Il valore tradizionale è stato protetto dall’Ordinanza del Ministero della Salute, quando vi era il Sottosegretario Martini, nata in buona fede con l’intento di proteggere i cavalli è finita per riconoscere il valore storico di queste manifestazioni, un valore talmente importante da mettere in secondo piano la sicurezza degli animali.

Nel Veneto si conta il Palio di Feltre, nel Lazio il Palio di Ronciglione dove il Consigliere regionale e Presidente della Commissione Agricoltura,  Battiston, si è messo al lavoro dichiarando che “il palio racconta il territorio“, nonostante questo possa portare alla morte di poveri cavalli che già passano la vita ad essere frustati.

Al quotidiano on line Viterbo Battistoni ha dichiarato “la benedizione degli animali è un rito irrinunciabile per le città della Tuscania e i suoi abitanti. “Chiamiamo” Dio affinché protegga gli animali, riconosciuti come elementi indispensabili al sostentamento umano“.

Parole che si contraddicono, non si può parlare di benedizione e rispetto degli animali quando una stupida corsa può giudicarne la morte, e voi cosa ne pensate di queste corse che pur di preservare la tradizione spesso si tramutano in eventi barbari nei confronti degli amici a quattro zampe?

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