Era il cane più ‘ricercato’ d’Italia perché i suoi proprietari non si sono mai arresi e non hanno mai smesso di cercarlo anche attraverso un’incessante mobilitazione mediatica. Era sparito dal giardino di casa a Santa Firmina in provincia di Arezzo il 28 ottobre 2013 ed è stato ritrovato a Portici (Napoli) da un volontario che ha notato il cagnolino in strada spuntare da un vecchio materasso. La lettura del microchip ha fatto il resto! Era stato rubato per poi vendere eventuali cuccioli, solo ora abbandonato perché malato.
Pato, bouledogue francese bianco e nero è stato ritrovato da un volontario, Luca Viavattene, del rifugetto presso l’uffio tutela e benessere degli animali di Portici: mentre salvava un altro cane, ha visto spuntare da un vecchio materasso ricoperto di sassi una testolina nera con due orecchie da pipistrello e ha cosi pensato di prendere anche lui portandolo al sicuro.
Il volontario aveva comprato qualche giorno prima un lettore di microchip, ha deciso di usarlo per la prima volta proprio sul cane più ‘ricercato’ d’Italia. Pur non conoscendo la storia, un responsabile dell’ufficio animali del comune di Portici ha rintracciato i recapiti dei proprietari attraverso la Asl veterinaria di Arezzo.Tutta la storia è raccontata dalla stessa proprietaria di pato, Laura Petrai, sulla sua pagina Facebook :
Ricevuta la chiamata eravamo increduli perché troppe erano state le segnalazioni senza esito positivo, ma il microchip non sbaglia né tanto meno le prime foto che ci giungevano dal comune di Portici, era proprio lui, Pato.
Poi ci sono gli aggiornamenti:
Pato ha dormito tutto il viaggio e poi tutta la notte, ha riconosciuto i suoi odori , tutti i componenti della sua famiglia e risponde al suo nome; è di una dolcezza infinita cercando coccole e carezze. È davvero molto magro e purtroppo vomita appena mangia qualcosa, ma tra poco verrà il veterinario a visitarlo e rimetterlo in sesto.
Da quel che si legge sulla seguitissima pagina Facebook Aiutiamo Pato a tornare a casa attivata dai suoi umani che hanno fatto di tutto per ritrovare il loro amato cane e infatti dopo due anni e mezzo il tam tam mediatico è ancora attivo, Pato il giorno del ritrovamento, si era rifugiato in una casa diroccata. Le prime analisi dicono che ha la leishmaniosi, i reni invece sono un po compromessi. Evidentemente è stato abbandonato dai balordi che l’avevano rapito, una volta scoperta la malattia, non essendo più utile come riproduttore e costoso a livello di cure.
Fonte e foto facebook.com e facebook.com