Un nuovo studio, condotto dagli esperti della University of California di Berkeley in collaborazione con l’Università francese di st. Etienne, su 26 iene tenute in cattività, ha portato a risultati davvero interessanti. Sembra, infatti, che il verso di questo animali che assomiglia quasi a una risatina sadica e artefatta, in realtà sarebbe un preciso codice di linguaggio che vale più di mille parole. Non è un caso, infatti, che il suono più terribile e acuto sarebbe prodotto quando sta per sferrare un attacco mortale ai danni di una indifesa preda.
Da tempo, in realtà, gli studiosi sono interessati alla iene e ai loro incredibili versi, unici probabilmente in natura, e già negli anni scorsi, erano giunti alla conclusione che dal tipo di ululato, era possibile comprendere l’età dell’esemplare, ma restavano i dubbi sul reale significato della risata. Adesso si sa che a seconda della variazione di frequenza delle note emesse, trasmettono notizie sul proprio rango sociale. In tal modo, quindi, è chiaro a tutti gli altri membri del gruppo chi deve alimentarsi per primo e a chi tocca la migliore parte del pasto. Del resto le iene amano vivere in branco, con esemplari che variano da 10 a 90 circa e comunicare per loro diventa assolutamente fondamentale.
Durante la caccia sono molto cooperativi fra di loro, ma quando si tratta di cibo rischiano di diventare aggressivi e la parola, tradotta in risata o verso acuto in questo caso, evita il diffondersi di episodi di violenze e incomprensioni. Un altro dato curioso è quello che prevede una successione matriarcale nel gruppo: sono sempre le femmine a occupare i ranghi più elevati e a fornire i comandi a tutti gli altri. In questo senso, se arriva un nuovo maschio deve poter comprendere chi ha il potere per poter aspirare ad un ruolo importante e il sistema fonico di tali animali diventa davvero indispensabile. Dieci differenti suoni sono stati finora registrati dagli scienziati, tra i quali alcuni indicherebbero disperate richieste di aiuto.