Una situazione igienico-sanitaria piuttosto precaria, sovraffollamento di animali e possibilità che le condizioni strutturali non siano conformi alle norme tutt’ora vigenti: con queste motivazioni i carabinieri hanno sequestrato il canile consortile “San Francesco” di Lizzano, al fine di verificare anche tutti gli altri aspetti che, da un primo sguardo, non convincono rispetto all’abitabilità da parte di esseri viventi. A scoprire una situazione degradante, è stata l’Azienda sanitaria locale nel corso di un controllo e ha subito informato le autorità competenti. I Comuni che aderiscono al “Consorzio tutela e prevenzione del randagismo” della zona sono parecchi e a gestirla sono dei privati che adesso dovranno rispondere di una serie di possibili reati. Intanto, al momento sono ospitati fra le sue mura almeno 200 cani, ma sono in corso ancora delle indagini per verificare quali e quante responsabilità siano effettivamente da addebitare ai padroni della struttura.
Ancora una volta comunque, a pagarne le conseguenze sono gli animali costretti a sopravvivere a condizioni assolutamente inadatte e senza alcuna forma di tutela per la loro salute. Del resto, una volta effettuati tutti gli accertamenti del caso, si potrà eventualmente affermare che non si tratta di un evento isolato. Nelle scorse ore, infatti, i carabinieri del Nas di Torino hanno scoperto e fatto chiudere un vero e proprio canile lager abusivo. La zona in questione è quella di San Francesco al Campo e, in un cascinale dismesso si trovavano ottanta cani di razza pregiata, seminascosti in spazi estremamente piccoli. La donna cinquantenne che li teneva è stata denunciata per maltrattamento di animali.
Tra gli esemplari, molto costosi e appartenenti a razze in qualche caso anche piuttosto aggressive, c’erano collie, pitbull, cocker e pastori tedeschi. Tutti venivano alimentati soltanto una volta ogni giorno e, ovviamente, nessuno puliva i loro escrementi con i quali erano costretti a convivere.