Pochi giorni fa vi narravamo dell’uso dei così detti “cani da cadavere” per le ricerche delle gemelline Schepp, ma in cosa consistono questi fantomatici cani da cadavere?
Il nome non è dei più allegri però fa capire immediatamente il loro lavoro, vengono adoperati nell’investigazione e il loro compito è la localizzazione dei resti di una persona scomparsa.
Nonostante lunghe ricerche nel campo tecnologico non si riesce a trovare un degno sostituto del cane che viene impiegato dal 1974 in queste operazioni. In questa data infatti fu addestrato il primo cane adoperato per la ricerca di cadaveri da parte del dipartimento di polizia di New York, dopo aver accertato che il cane poteva essere un ottimo strumento anche l’F.B.I. ha iniziato ad addestrane i cani per questo tipo di lavoro, compresi alcuni volontari della National Search and Rescue Association.
Non esiste un solo cane adibito alla ricerca di cadaveri, infatti vi sono varie specializzazioni: ricerca dei dispersi in superficie, nei boschi, sotto le macerie, annegati, vittime di esplosioni o incendi devastanti e corpi sepolti. In Europa i team più attivi si trovano in Olanda che conta due unità, e a Manchester con quattro unità.
Cosa si può utilizzare come materiale odoroso? Escludiamo parti di corpi umani per ovvie implicazioni etiche e legali, si usano così resti di altri animali deceduti oppure acido isobutrico e altri sostituti chimici come cadaverina e putridina. Questi materiali hanno però lo svantaggio di creare un forte impatto ambientale così la SIGMA Chemicals ha inventato lo Pseudo-corpo 1 e 2 che dovrebbe essere l’ideale per i cani e per salvaguardare l’ambiente. Si usano anche la classica pallina da tennis lasciata accanto a parti di corpo umano in decomposizione ed anche indumenti recuperati da cadaveri una volta rilasciati dall’autorità giudiziaria.
L’addestramento è molto lungo ed al cane vengono insegnati vari stati di decomposizione in modo che il quadrupede possa risalire a corpi rimasti senza vita in periodi di tempo diversi.