Procedono le indagini sul canile di Green Hill posto sotto sequestro dalla procura di Brescia, ormai da un paio di giorni e cominciano ad emergere alcuni particolari raccapriccianti. Secondo alcune fonti, sarebbero stati trovati i cadaveri di 100 cani chiusi in alcuni congelatori, oltre che 400 cuccioli senza microchip. Non è chiaro come e perché di queste carcasse di beagle fossero conservate: forse perché si sarebbero vendute anche quelle? E come sono morti i poveri cani? O forse, data la pressione degli animalisti e dei mass media, liberarsi di troppi cani morti, era diventato un problema? E perché i cuccioli non erano ancora stati registrati?
Tutto è al vaglio degli inquirenti che hanno comunque sequestrato l’intera struttura, comprensiva dei pc e di documentazione varia. A questo proposito, durante il sequestro, i tecnici della polizia hanno assistito in diretta ad un tentativo di aggiornamento dei dati da parte di un utente esterno e si indaga anche su questo, con il sospetto che dalla Marshall, proprietaria di Green Hill, nella sua sede americana, si stesse tentando una qualche manipolazione informatica, ma sembrerebbe veramente troppo. Al momento questa è solo un’ipotesi investigativa. Ma l’azienda Green Hill non ci stà ad essere processata in piazza ed annuncia a breve un ricorso: la procura di Brescia, avrebbe effettuato il sequestro senza prendere in considerazione gli esiti delle altre numerose ispezioni degli anni passati, che si erano risolte con una conferma di regolarità nelle attività.
Effettivamente anche le celle frigorifiche con le carcasse dei cani erano già state scovate, sequestrate, analizzate dell’orrido contenuto e poi dissequestrate: contenevano un numero di cani deceduti destinati allo smaltimento, secondo normativa vigente ed in percentuale statisticamente coincidente con i numeri totali dell’allevamento di beagle. Ma ora l’indagine è stata riaperta alla luce di nuovi elementi e tutto andrà fatto da capo: a partire dal fatto che occorrerà capire come effettivamente siano morti quegli animali: naturalmente o come parrebbe da alcune intercettazioni telefoniche soppressi volontariamente? In questo caso l’accusa di maltrattamenti di animali verrebbe affiancata da un’altra ancora più grave di uccisione non necessaria di animali. 5 veterinari sono stati incaricati come consulenti dai pm di fare tutte le analisi del caso.
Nel frattempo, quello che sta scatenando maggiori interesse è capire che fine faranno i beagle sotto sequestro: sul web si è sviluppata una richiesta di adozione senza pari, ma al momento occorre mettersi l’anima in pace. I giudici, laddove decidessero di spostare gli animali altrove sembrano intenzionati ad un affido in blocco ad una associazione animalista esperta e con l’adeguata struttura per mantenerli: sono 2700 esemplari. La storia di Green Hill non si è ancora conclusa.
Fonte: Fermare Green Hill
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