La Fondazione Brigitte Bardot ha fatto una donazione di 10 mila euro per i Beagle sequestrati all’allevamento di Green Hill. Come ha precisato il portavoce della fondazione istituita nel 1986 dall’icona del cinema degli anni Sessanta, serviranno per le cure veterinarie e per l’affidamento nelle famiglie d’accoglienza.
Brigitte Bardot è sempre stata dalla parte degli animali, e in più occasioni è scesa in campo in difesa di cani e gatti, ma non solo. Oggi, infatti, è una delle più influenti attiviste dei diritti animali. Nei giorni scorsi B.B. aveva anche espresso la sua soddisfazione per il sequestro ad opera del corpo Forestale dello Stato dell’allevamento-lager di Montichiari. Più volte l’attrice si è schierata in prima fila contro Green Hill, chiedendo anche la scarcerazione dei 12 manifestanti arrestati ad aprile scorso in seguito alla liberazione di 30 Beagle.
Intanto, oggi sono arrivate le prime persone pronte ad accogliere i 2.500 cani sequestratati. Da questa mattina, infatti, il Corpo Forestale di Brescia sono all’opera per verificare le referenze degli aspiranti proprietari. Secondo la Lav e Legambiente, le due associazioni affidatarie, nel corso della giornata saranno affidati circa un centinaio di cani.
Come hanno spiegato Gianluca Felicetti di Lav e Nino Morabito di Legambiente:
Si tratta di un’operazione complessa. Questi animali sono solo il simbolo degli 836 mila animali che ogni anno sono usati per la sperimentazione.
Cifre che fanno tremare vene e polsi. Le lobby farmaceutiche asseriscono che non c’è ricerca medica senza sperimentazione animale, ma se questo fosse vero, perché il 92% dei farmaci risultati innocui sugli animali viene poi scartato durante le prove cliniche sull’uomo? La risposta è alquanto semplice. Come sottolinea Equivita, che da anni orami si occupa di coordinare medici e scienziati contrari alla vivisezione, ogni specie animale è simile solo a se stessa. Questo significa una cosa sola, gli animali non possono essere usati per provare sostanze tossiche o tecniche chirurgiche da trasferire poi all’uomo, quando vogliamo mettercelo in testa?
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