Border collie, pastori tedeschi e golden retriver, ma anche barboncini: qualcosa accomunava queste razze che si trovavano nella capitale nelle scorse ore ed era la bellezza e l’intelligenza. Nonostante le condizioni meteorologiche non siano state particolarmente clementi lo scorso week-end se non nella mattinata di domenica, la Capitale ha comunque organizzato una gara cinofila che ha portato lo studioso canadese Stanley Coran a premiare gli esemplari che riuscivano a risolvere problemi e ad imparare delle nuove nozioni nel più breve tempo possibile.
E’ da sempre molto complesso e da qualcuno considerato soggettivo, il meccanismo che consente di verificare la maggiore intelligenza di una specie rispetto ad un’altra, visto che a volte si tratta solo di superiore capacità di essere obbedienti e non di eventuale bravura di un cane su un altro. Lo stesso Coran, che insegna psicologia all’Università della Columbia Britannica, a Vancouver, si è basato su di un paio di metodi diversi per valutare chi premiare e cioè quella di comprendere i nuovi comandi e la velocità di riflesso nell’agire. Secondo le sue conclusioni, il border collie resterebbe il numero uno, in tal senso.
Al secondo posto, quindi, si piazzerebbe il barboncino e poi il pastore tedesco e, quindi, il golden retriver. Tra i meno dotati, secondo questa classifica, sarebbe lo shih tzu meno incline al lavoro e, quindi, ad ascoltare il padrone e, ancora, il basset hound e il mastino e, in fondo, il beagle. Sui campi dell’associazione cinofila “Indiana Kayowa”, quindi, dopo prove e selezioni, hanno vinto i migliori tra i border collie italiani, portati da allevatori o appassionati. Molto divertenti, in particolare, le gare di “Agility”, nel corso delle quali i padroni si sono impegnati ad incitare i loro cani e a correre con loro per tentare di raggiungere il podio e aggiudicarsi quindi la vittoria.