Chi possiede un amico a quattro zampe o un qualunque animale domestico, non avrà dubbi certamente: l’affetto che sanno mostrare, la capacità di essere tristi o estremamente gioiosi, mostrano che anche queste creature, possono provare delle emozioni. Tuttavia, per secoli, l’uomo si è chiesto chi fossero veramente questi teneri esseri viventi e se fossero in grado di “sentire” tutto quanto intorno a loro. Un quesito che ha portato a consumare pagine e pagine di scritti in merito, fino a creare una letteratura ben nutrita su dubbi e constatazioni.
Prima dell’avvento della scienza, anche gli Indiani d’America credevano ai sentimenti degli animali, a partire, ad esempio, dall’alce che sarebbe molto sensibile all’approvazione degli altri per nutrire la propria autostima, fino ad arrivare al’orso, considerato introspettivo e riflessivo. Aristotele, invece, era convinto che, come gli uomini, fossero in grado di apprendere, pensare, ricordare e risolvere dei problemi, anche se con risultati meno immediati. La prima chiesa cristiana, invece, ha introdotto il concetto della mancanza di anima e, quindi, di qualunque forma di coscienza. Nei secoli successivi, poi, si è arrivati agli eccessi, ritenendo che non fossero in grado di sentire dolore e, per tal motivo, si perpepetuavano delle cattiverie enormi nei loro confronti.
Ancora una volta, nel cambiamento vero e proprio, una parte da protagonista l’ha svolta Charles Darwin, che non era affatto d’accordo sulla concezione che riguardava la mancanza di qualunque forma di emozione animalesca. Ma è nella vita di tutti i giorni che anche chi non è uno scienziato, può trovare delle risposte. Il gatto, ad esempio, accoglie il padrone con la coda dritta e vari miagolii, il cane scodinzola e fa festa e lo stesso vale, anche se con differenti manifestazioni sentimentali, per tutte le altre specie e comprende sia le sensazioni positive che quelle negative. In più che ne alleva uno, diventa migliore: più sereno, amorevole e pacato e questo dimostra che il rapporto tra uomo e animali è unico e speciale.