E’ incredibile quanto gli uomini possano mancare di rispetto agli animali, dimenticando quanto questi sono in grado di star loro vicino senza chiedere nulla in cambio e donando affetto anche quando moltissime persone non ne meriterebbero affatto. L’ultima novità, del resto non proprio una scoperta dell’ultima ora, riguarda i cosiddetti “animali-soldato“, un triste fenomeno che, purtroppo, è più diffuso di quanto si possa immaginare. Milioni di esemplari appartenenti alle più svariate specie, infatti, vengono utilizzati a scopi militari e, ovviamente, portano ad altrettante innocenti vittime mese dopo mese. L’Enpa, l’Ente Nazionale Protezione Animali, non ci sta è ha denunciato l’accaduto, rendendolo noto a tutti. Tuttavia non si deve pensare che si tratti soltanto di cani che sono destinati a questo triste destino, ma anche esemplari meno domestici come i leoni marini, i delfini e le otarie.
Le creature marine, vengono scelte anche per l’identificazione degli obiettivi bellici, per controllare i percorsi minati, per la neutralizzazione degli uomini- rana o, peggio ancora, per missioni “kamikaze”. Non va meglio a ratti e furetti che svolgono il medesimo lavoro sui campi minati e, ancora, le api. Negli ultimi tempi, sono utili allo scopo persino gli asini i quali, purtroppo, vengono imbottiti di esplosivo e lanciati, loro malgrado, in missioni suicide. Come se non bastasse, il cosiddetto esercito a quattro zampe è multinazionale e gli animali sono costretti a prestare un vero e proprio servizio militare dagli Stati Uniti alla Russia, dalle milizie talebane dell’Afghanistan al Mozambico.
Carla Rocchi, presidente nazionale dell’Enpa, ha commentato quanto accade: “Penso che gli animali dovrebbero essere lasciati in pace, che è il contrario della guerra, e non utilizzati per una pratica che non esito a definire ignobile. Perchè mai dovrebbero rischiare la vita a causa di conflitti che non hanno né voluto né cercato? Dai cani sminatori ai delfini kamikaze non ci siamo fatti mancare proprio nulla. Forse è il caso che gli uomini, approvando una moratoria internazionale sull’impiego degli animali nei teatri di guerra, dessero finalmente prova concreta di quella civiltà di cui si dicono portatori”.