Si celebra oggi, il 27 febbraio, la Giornata Mondiale dell’Orso polare anche se con il 2018 si rinnova l’allarme lanciato da tempo: il WWF ricorda che entro i prossimi 35 anni rischiamo di perdere il 30% della popolazione di orso polare che è stata stimata nei loro habitat naturali, i poli.
A causa del riscaldamento globale, l’habitat dell’orso polare si riduce sempre più drasticamente e velocemente: le ultime misurazioni di gennaio confermano che l’estensione dei ghiacci artici era del 10% al di sotto della superficie rilevata in passato con almeno 1,36 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media delle rilevazioni relative al 1981-2010, mese di febbraio si sta concludendo con un ulteriore flessione rispetto alla media.
I dati raccolti attraverso le misurazioni satellitari del National Snow and Ice Data Center (NSIDC) confermano che la media del ghiaccio dovrebbe attestarsi intorno ai 13 milioni di kmq complessivi.
Gli scienziati hanno individuato la popolazione complessiva di orsi polari indicando 19 unità o sottopopolazioni e secondo le stime gli orsi attualmente sono compresi in un numero che va tra i 22.000 e i 31.000 esemplari.
Molte delle aree non sono state esplorate ancora, ma secondo gli ultimi dati forniti dal gruppo scienziati, specialisti dell’orso polare dell’IUCN, confermano che almeno tre sottopopolazioni sono in declino considerata anche la velocità con cui il ghiaccio tende a ridursi. Gli orsi polari d’altra parte erano entrati prepotentemente nella lista degli animali a rischio della sesta estinzione secondo il WWF: i due terzi degli orsi polari potrebbero addirittura scomparire entro il 2050 a causa della riduzione progressiva della banchisa polare.