Dopo la liberazione dei cuccioli di Beagle, avvenuta lo scorso 29 aprile a Montichiari, si torna di nuovo in piazza l’8 maggio in occasione della Giornata Mondiale contro Green Hill e la vivisezione in vista dell’approvazione al Senato dell’articolo 14 sulla sperimentazione animale.
Come hanno dichiarato gli attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill:
Vogliamo dire NO alla vivisezione e ricordare quale è il sentimento di milioni di italiani e cosa desiderano davvero gli animali: l’86% degli italiani è contrario alla vivisezione, vuole chiuso Green Hill subito e ha applaudito alla liberazione in pieno giorno dei cani da quell’inferno.
La foto che ritrae l’assalto degli animalisti a Green Hill, di cui si intravvedono solo le mani, e il cucciolo di Beagle superare il filo spinato dell’allevamento-lager è diventata oramai, grazie al tam tam della rete, il simbolo della libertà e della fine di una crudeltà ingiusta e gratuita.
Anche la presidente della Federazione delle associazioni animaliste, l’ex Ministro Brambilla, crede, in virtù di quanto accaduto il 29 aprile, che i cittadini siano oramai esasperati da questa situazione. Non si può continuare a tollerare l’esistenza di una simile realtà nel nostro Paese.
La protesta si terrà a Montichiari, dalle ore 15 in corso Zanardelli e a Milano in Piazza Mercanti sempre alla stessa ora, ma coinvolgerà anche i consolati e le ambasciate italiane nelle principali capitali mondiali, da Londra a Madrid, da Atene ad Amsterdam, da New York a Bruxelles, da Cape Town a Claj Napoca in Romania.
La data di questa protesta corale, se così si può definire, non è una scelta casuale, il giorno dopo, infatti, la XIV Commissione del Senato prenderà in esame gli emendamenti al testo del fantomatico articolo 14 per il recepimento della Direttiva europea sulla vivisezione, che prevede il divieto di allevare cani, gatti e primati destinati alla sperimentazione.
Via|Coordinamento Fermare Green Hill; Photo Credits|ThinkStock
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