Detto così, può sembrare che si voglia impedire al gatto di miagolare e di esprimersi nella sua maniera più naturale. In realtà la faccenda è molto più complessa, perché quando il nostro micio sta tutto il giorno (e la notte) a lamentarsi e a piagnucolare ad alta voce, dietro possono esserci cause tutt’altro che naturali.
Bisogna ovviamente operare dei distinguo: se il nostro amico a quattro zampe è rimasto rinchiuso in una stanza è normale che strilli per farsi sentire da noi, altre volte invece quel miagolìo più acuto e prolungato è per noi proprietari apparentemente inspiegabile.
Le principali cause dell’ipervocalizzazione, secondo gli specialisti del comportamento felino sono
- cambiamento di ambiente (trasloco in una nuova casa, soprattutto nel caso di passaggi da vita all’aria aperta ad un appartamento);
- il gatto cerca di richiamare l’attenzione. Se rispondete e accorrete quando il gatto alza la voce state pur certi che lo rifarà;
- fame;
- dolore;
- aggressione;
- ansia/paura (viaggi in auto, fuochi d’artificio, rumori, gatto che rimane solo in casa);
- comportamento compulsivo (la vocalizzazione compulsiva è ripetitiva, monotona, e apparentemente senza una causa);
- ipertiroidismo;
- tumore al cervello (soprattutto nei gatti anziani);
- iperestesia felina;
- disfunzioni cognitive (nei gatti più anziani: includono disturbi del sonno, disorientamento, interazioni sociali alterate, marcatura fuori dalla lettiera);
- il gatto è in calore.
Per determinare quale dei fattori riportati sopra è la causa dell’ipervocalizzazione del gatto, è importante prendere in considerazione l’età, la razza, il sesso, se l’animale è stato sterilizzato o meno, l’ambiente, la nostra reazione alla vocalizzazione del gatto, ed i possibili fattori medici.
Il trattamento dipende dalla causa. Ovviamente, il dolore, la fame, e le condizioni mediche, ove necessario, dovrebbero essere affrontate per prime. Le gatte in calore dovranno eventualmente essere sterilizzate.
L’ipervocalizzazione volta ad attirare l’attenzione deve essere invece sempre scrupolosamente ignorata dal proprietario.
Per le patologie compulsive, l’ansia da separazione, la depressione e le fobie il veterinario potrebbe prescrivere dei farmaci specifici e delle strategie comportamentali mirate, non prendete iniziative di alcun tipo e rivolgetevi solo a professionisti.
[Fonte: Petplace.com]