A Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia, un gatto è stato messo agli arresti domiciliari: non si tratta di uno scherzo nè di una bufala, ma del provvedimento emesso dall’autorità competente, ovvero il Sindaco del comune reggino. Il condannato all’esilio forzato in casa è un gatto accusato di essere troppo violento, e di aver aggredito in particolare una vicina di casa della sua proprietaria.
Micio violento quindi, e per evitare il pericolo di fuga o di reiterazione del reato, due elementi necessari per l’emissione di una misura cautelare, il sindaco ha richiesto il provvedimento. Ridete pure, ma il regolamento parla chiaro si limita a commentare il primo cittadino, cui la legge effettivamente dà ragione. In particolare è stato preso quale riferimento una legge del 1954 che afferma che, in caso di trasgressione o violenza da arte di un amico a quattro zampe, l’animale deve andare in quarantena in un luogo chiuso, come un’abitazione, per i dovuti controlli.
Ma state tranquilli,il felino non passerà un mese e dieci giorni in casa: dopo un periodo di buona condotta e riabilitazione in famiglia, ed in dovuti controlli veterinari che ne escludano rabbia o altre malattie analoghe, il micio pregiudicato tornerà alla sua vita, gironzolando quà e là come ogni gatto che si rispetti!
Attenzione quindi se anche voi possedete dei mici che magari sono poco educati o giocano in maniera un pò troppo irruenta, potrebbero mettere in quarantena in casa anche il vostro animale domestico. Anche se agli arresti domiciliari dovrebbero mettere tante altre persone, che purtroppo delinquono ben più gravemente.
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