Richiesta di consulto veterinario
Buongiorno Dottore avremmo bisogno di un aiuto. Io e mia moglie siamo alla ricerca di una gravidanza e viviamo in un monolocale di 35 mq con una gatta. Mia moglie ha fatto l’esame per la Toxoplasmosi ed è risultata negativa mentre l’esame fatto alla mia gatta da i seguenti risultati: IGM negativo e IGG 1:32 con intervallo di riferimento 1:32. Premetto che la lettiera la pulisco sempre io tutti i giorni, ma si trova in un ripostiglio a circa 2 metri dal piano cottura (purtroppo non avendo balconi è l’unica posizione possibile). Non ci è chiara una cosa: -al di là che il valore IGG è al limite e quindi ci hanno consigliato di rifare il test- quale è il significato? Alcuni veterinari ci hanno detto che questo valore IGG indica che la gatta ha già avuto contatto con il batterio ma che ora, avendo sviluppato gli anticorpi, non espellerà più oovocisti e quindi non sarebbe rischioso un contagio; altri invece dicono che la gatta ha il batterio nel sangue ma non è possibile sapere se e quando espellerà oovocisti e quindi abbastanza rischioso visto la ricerca di gravidanza. La prego ci aiuti perchè questa situazione e questi dubbi ci stanno tormentando.
Grazie in anticipo
Tipo di consulto: Veterinario Generale
Tipo di problema: dubbio toxoplasmosi nel gatto e rischio contagio in gravidanza
Risponde il dottor Fabio Maria Aleandri, Medico Veterinario e direttore sanitario del Centro Veterinario Aleandri, con sede in Roma. Per contatti diretti mail [email protected] www.ambvetaleandri.eu
Gentile Sig. La toxoplasmosi è una malattia causata da un protozoo, il Toxoplasma gondi. Questo parassita ha come ospite il gatto (e altri felini), cioè è in grado di avere un ciclo completo di sviluppo con produzione di uova (oocisti) solo nei felini. Il gatto generalmente si infesta ingerendo carni crude o poco cotte oppure, ovviamente, andando a caccia e cibandosi delle sue prede abituali. Una volta ingerite le oocisti sviluppa le forme adulte ed elimina a sua volta oocisti nelle feci per un periodo che varia da 3 a 21 giorni. Trascorso questo periodo si sviluppa una immunità sufficiente a fermare il ciclo del parassita e rendere il gatto non più pericoloso. Tuttavia se il gatto nel corso della sua vita va incontro a malattie debilitanti (per esempio immunodeficienza felina) con conseguente calo delle difese immunitarie potrebbe ricominciare ad eliminare oocisti. Quindi per rispondere alla sua domanda di solito i gatti che hanno avuto la toxoplasmosi in passato non sono pericolosi a meno che non presentino altre malattie gravi.
Riguardo alla diagnosi nel gatto si ricorre alla ricerca degli anticorpi . In particolare si valutano due tipi di anticorpi le immunoglobuline M (IgM) e le immunoglobuline G (IgG) . In grandi linee le IgM compaiono precocemente nel caso di infezione e scompaiono altrettanto velocemente. Le IgG si sviluppano più tardi e sono più persistenti. Quando facciamo un test possiamo avere quattro diverse situazioni :
1) IgM negative e IgG negative 2) IgM positive e IgG negative 3) IgM positive e IgG positive 4) IgM negative e IgG positive.
Nel primo caso (tutto negativo) o il gatto non è mai venuto a contatto con il toxoplasma o l’infezione è avvenuta da pochissimo tempo ed ancora non si sono prodotti anticorpi.
Nel secondo e terzo caso (IgM positive – IgG negative o entrambe positive ) l’infezione è avvenuta da poco e il gatto è potenzialmente contagioso.
Nell’ultimo caso (IgM negative – IgG positive) le possibilità sono due o l’infezione è di vecchia data oppure è recente ma non così tanto da mostrare ancora le IgM alte.
Nel primo e nel quarto caso l’unico modo che abbiamo per essere certi della situazione è ripetere il controllo dopo 15-20 giorni e valutare la risposta. Nel caso di entrambi negativi, se persistono tali va bene se si alzano le IgM o le IgG è in corso una infezione e quindi il gatto e contagioso.
Nel caso di IgM negative e IgG positive se il titolo rimane uguale l’infezione è vecchia e il gatto non contagioso, se i valori salgono l’infezione è recente e il micio pericoloso.
Nel suo caso consiglierei di ripetere il test.
La trasmissione avviene per via orale, quindi possiamo contrarre l’infezione toccando le feci del gatto e mettendoci le mani in bocca, oppure contaminando , sempre con le mani sporche, i cibi. La via più comune però è l’ingestione di carne cruda o poco cotta oppure di verdure crude mal lavate. Un’altra possibile fonte è il terriccio (se contaminato da un gatto) per cui bisogna fare attenzione nei lavori di giardinaggio.
Riguardo la cassetta è importante pulirla spesso e subito dopo la deposizione delle feci allontanando il prima possibile le feci. Buona norma utilizzare i guanti e comunque lavarsi a fondo le mani con il sapone. In tutti i casi la gestante dovrebbe evitare queste operazioni.
Spero di essere stato esaudiente e chiaro Cordiali saluti
Dott. Fabio Maria Aleandri
Medico Veterinario
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