Il gatto può essere fonte di contagio per la TBC all’uomo? Abitualmente la risposta a questa domanda è no, per vari motivi, ma le notizie che arrivano in questi giorni dall’Inghilterra stanno creando un allarme non di poco conto tra tutti i possessori di gatti domestici, che necessita di un po di chiarezza, altrimenti si rischia di vedere un rapido abbandono di micetti di ogni età nelle strade!
Partiamo dal presupposto che effettivamente il batterio responsabile di un particolare tipo di TBC, quella bovina, il Mycobacterium bovis, è stato trovato su 9 gatti analizzati in un’area ad ovest di Londra e che quattro proprietari sono risultati avere il medesimo microrganismo (2 senza sintomi e due con tosse) . E’ la prima volta al mondo che si segnala un passaggio di questa tbc da gatto ad uomo, anche se tale possibilità di contagio era già nota da tempo.
A porre l’accento sull’insolita questione il dottor Carl Gorman, veterinario, che dopo aver notato nel suo gatto Milhouse di un anno e mezzo una strana malattia polmonare e lesioni sul corpo, si è reso conto che si trattava di condizioni comuni anche al altri gatti che aveva visitato. I mici in questione non sono stati fortunatissimi, sopravvissuti solo 2 ed uno è fuggito, proprio quello del veterinario, mentre i pazienti umani sono in cura con gli antibiotici e reagiscono bene alle terapie . Sette di questi gatti avevano segni di morso che probabilmente sono riconducibili ai denti di un tasso, portatore abituali della tubercolosi bovina.
La micro epidemia si è avuta lo scorso anno, ma i dati sono stati resi noti solo negli ultimi giorni. A calmare le acque gli stessi veterinari inglesi che spiegano come di per se stessa la tbc nei gatti è rarissima (25 casi l’anno in GB) e che l’alto numero dello scorso anno è sicuramente riconducibile ad una contemporanea epidemia, ben più vasta ,che si è avuta tra i bovini. Se è rara nei gatti questa infezione, non può che esserlo ancora di più il suo contagio all’uomo, impossibile se il micio vive in casa.
Il contagio dal gatto all’uomo può essere avvenuto probabilmente nella cura delle ferite sul felino, senza indossare guanti e altre dovute precauzioni. In più, va aggiunto, che i gatti coinvolti erano outdoor ed abitanti (6 su 9) a 250 metri di distanza l’uno dall’altro (gli altri in un raggio di 3 miglia). Scovato il batterio sui mici, si è proceduto ad uno screening volontario sui proprietari e familiari dei gatti, 39 persone in tutto di cui solo 4 risultati positivi. Il contagio da gatto a gatto non è escluso, ma date le lesioni è più probabile che il vettore tra di loro sia stata la fauna selvatica.
Dunque? Come si evince da numeri e contesto, nessun vero e proprio allarme, in Inghilterra o tanto meno da noi, ma solo la conferma della possibilità di un passaggio di questo batterio da specie a specie che per la prima volta avviene da gatto ad uomo. L’importante è averne la consapevolezza per agire di conseguenza con le terapie antibiotiche del caso. I gatti che gironzolano tutto il giorno del resto possono comunque e sempre tornare a casa, con qualche infezione, anche di pulci, sicuramente più comuni della TB bovina. Che ne dite?
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