È opinione diffusa che il gatto Abissino sia un discendente in linea diretta dei gatti degli antichi Egizi; proveniente dall’Abissinia, questo gatto fu introdotto in Europa nel 1860, ed ebbe modo di moltiplicarsi grazie alla passione di alcuni allevatori inglesi, che nel 1929 ne fissarono lo standard com’è riconosciuto oggi. Si ebbe la quasi totale estinzione della razza a causa della prima e della seconda guerra mondiale, e tra gli anni 60 e 70 a causa della leucemia felina. Oggi è uno dei gatti più ricercati, in special modo in Nord America.
L’Abissino ha la testa allungata, leggermente a triangolo, ha il naso scuro orlato di nero, le orecchie grandi e tondeggianti e gli occhi possono essere gialli, verdi o a nocciola. Possiede un corpo molto armonioso, lungo e magro, con zampe sottili che gli permettono movimenti molto aggraziati; il pelo è corto e molto fitto, anche nella coda. I colori più comuni per il mantello sono l’arancio/bruno con picchiettature nere, e il rosso rame con maculature marroni; esistono, inoltre, varietà rarissime azzurre o crema.
I primi approcci con l’uomo lo fanno apparire sempre molto diffidente, ma con il progredire del tempo e quindi del processo di ambientazione, svelerà il vero carattere: dolce e affettuoso, dotato di una vivissima curiosità e di intelligenza pronta e vivace.
Questo gatto predilige avere a disposizione un terrazzo o un piccolo giardino, perché è un ottimo arrampicatore; non è adatto alla vita di appartamento, anche se ama avere persone attorno a sé; in generale si affeziona ad una sola persona del nucleo in cui vive.
L’Abissino è ghiottissimo di tutti i tipi di carne, la sua dieta ideale è composta da 150 grammi di alimentazione al giorno, integrato con verdura cotta e riso bollito. Nella crescita è consigliabile comunque integrare i pasti con complessi vitaminici. Le cure di cui ha bisogno il gatto Abissino sono poche ma costanti: deve essere spazzolato tutti i giorni e vista la sua insofferenza alle pulci, deve essere munito di apposito collarino.
6 commenti su “L’Abissino, il gatto che discende dai Faraoni”