Oggi cari amici e lettori fedeli di Tutto Zampe vogliamo occuparci di una curiosità, sulla quale da tempo sto riflettendo: quando incrocio un gatto che presenta il manto di tre colori, mi viene subito da pensare che sia un gatto femmina. Ma sarà vero? Oppure possono esistere anche gatti a tre colori di sesso maschile? Scopriamo insieme se la genetica anche questa volta ci ha messo lo zampino! Per prima cosa sappiate che i gatti che hanno il manto pezzato, di colore arancione, bianco e nero, sono detti anche tartaruga o calico.
Nei felini le informazioni per la sintesi dei pigmenti nero e arancione si trovano in uno stesso gene che fa parte del cromosoma X. Perché si manifestino tutte le sfumature, gli alleli (cioè geni in posizione corrispondente nella coppia di cromosomi) devono essere presenti sui due cromosomi X. Tuttavia, solo le femmine hanno due cromosomi X, mentre i maschi hanno un corredo genetico di tipo XY (come nell’uomo). L’assenza del secondo cromosoma X provoca nel maschio un fenomeno chiamato inattivazione X. I gatti maschi possono codificare solo un colore alla volta più eventualmente il bianco.
Un maschio può essere o nero e bianco o arancio e bianco, ma non nero e arancio e bianco: c’è un unico caso in cui un maschio può essere tricolor ed è quello di un soggetto con corredo genetico XXY, un’anomalia genetica chiamata sindrome di Klinefelter, che porta a sterilità. Quindi sì, cari lettori, un gatto tricolore può essere anche di sesso maschile, ma si tratta di un micio affetto dalla sindrome sopra citata e che quindi dovrà essere sterilizzato. Ogni volta che adesso vedrò un gatto calico mi chiederò se si tratta della solita femmina oppure se ho incrociato uno dei rarissimi mici tricolore che vi sono al mondo!
Fonte: Focus
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