Un gatto che vive esclusivamente tra le mura domestiche gode sicuramente di molti privilegi: è meno esposto alle malattie contagiose e ai virus perché non entra in contatto con carogne ed esemplari randagi; alle intossicazioni alimentari perché non accede ai cassonetti ed ai cumuli d’immondizia; non rischia di continuo di morire investito da un’automobile o di essere aggredito da persone senza scrupoli che a volte si accaniscono sui gatti per il semplice e macabro gusto di torturarli o per alimentare il mercato illegale del sangue.
D’altra parte, soprattutto se lo spazio in casa è limitato, il gatto domestico soffre della mancanza di libertà e della carenza di privacy.
Prima di prendere un gatto che non avrà la possibilità di uscire in giardino o in strada, come avviene oggi per molti mici d’appartamento che vivono nelle grandi città, è bene dunque considerare se c’è abbastanza posto per garantirgli un cantuccio in cui dormire, uno in cui bere e mangiare lontano da rumori ed uno in cui fare i suoi bisognini indisturbato.
Questi tre spazi sono vitali per il gatto ed è fondamentale che siano ben distanziati. Relegare ciotole, lettiere, graffiatoio e cesta in un umido e minuscolo stanzino, adddossate l’una all’altra, non è proprio consigliabile.
Stesso discorso vale se avete in mente di prendere un altro gatto. I gatti sono animali molto territoriali e potrebbero soffrire di stress a dover condividere all’improvviso i loro già limitati spazi con un altro micio. Per la lettiera, ad esempio, vale la regola una per ogni gatto, una per ogni piano di casa. Idem per le ciotole e per i rifugi da cui il gatto può guardare il mondo dall’alto, senza sentirsi osservato.
Un gatto in appartamento, lo abbiamo detto più volte, può essere felice e vivere a lungo ma non fate come la donna che vive con 130 gatti in casa. Quello è tutt’altro che amore per gli animali, piuttosto è un’insana forma di egoismo.
[Foto: Animalsw.com ]