Tutti o quasi amiamo i gatti, sono teneri, sornioni, coccoloni e con un pizzico di indipendenza che ce li fa quasi prendere ad esempio, ma in fondo cosa sappiamo di loro, del passato che li ha interessati, di come si sono avvicinati all’uomo e di come attraverso i secoli questa razza è riuscita a sopravvivere? Andiamolo a scoprire insieme.
I mici vivono praticamente dalla notte dei tempi accanto all’uomo, visto che sono stati addomesticati dagli esseri umani circa 9000 anni fa, nel medio Oriente. Con il passare dei secoli, il felino è diventato del tutto domestico e con le persone ha intrattenuto vari tipi di relazione. Se nel Medioevo, soprattutto nella sua variante nera, non mancava mai accanto alle streghe, tanto da essere perseguitato come animale che portava sfortuna, negli anni è stato davvero un fedele compagno in tantissime occasioni differenti.
Nell’antichità, addirittura, il gatto nell’antico Egitto fu venerato ed, infatti, ancora oggi in molti nei reperti ritrovati ne viene riportata la figura. Dopo le persecuzioni del 1200 cominciarono ad essere pubblicamente stimati, tanto che alla fine del 1800 il gatto ha iniziato a comparire in modo stabile nelle case, soprattutto nell’epoca vittoriana. Fu quello infatti il periodo in cui si prese a praticare l’allevamento mirato dei gatti da esposizione.
Furono proprio tali mostre a diventare un richiamo di grande eco per la nobiltà inglese.Primo fra tutti non si può dimenticare il nome di Harrison Weir fondatore del mondo dei gatti con pedigree, che organizzò, la prima grande esposizione felina al Crystal Palace di Londra il 13 luglio 1871.L’Europa impazzì letteralmente per le esposizioni feline e la passione per i gatti divenne insostenibile. Compagno silenzioso, ma a volte in grado di dimostrare affetto più di qualunque altro esemplare, il micio è un essere vivente unico oltre che bellissimo. I suoi occhi riescono a vedere anche al buio e gli permettono di spostarsi praticamente sempre in qualunque ambiente si trovi.
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