Chiunque abbia mai avuto gatti in casa sa quanto possa essere difficile portarli a fare qualcosa contro la loro volontà. Ma a quanto sembra loro non hanno certo gli stessi problemi con noi. Al contrario, sanno bene cosa vogliono e come ottenerlo. A dirlo è un recente studio pubblicato sulla rivista di divulgazione scientifica Current Biology.
I nostri amici felini per attirare l’attenzione quando hanno fame sono piuttosto scaltri, e modulano il loro richiamo ottenendo una sorta di segnale misto, che è insieme un grido di urgenza e un tenero miagolìo. Accompagnato dalle fusa, tanto per ingraziarsi ulteriormente il padrone. Il risultato è un invito difficilmente ignorabile da noi umani, che ci lasciamo suggestionare e commuovere dai gatti e riempiamo immediatamente la loro ciotola del cibo.
Karen McComb, esperta in comunicazione dei mammiferi della University of Sussex, autrice dello studio, spiega che questo particolare richiamo prevede
l’inserimento di un grido di tonalità leggermente più alta e lamentosa all’interno di uno miagolìo per suscitare una risposta immediata da parte del padrone. La sollecitazione tramite le fusa verrebbe poi impiegata dal gatto perchè probabilmente più accettabile per gli esseri umani di un insistente miagolìo, che li farebbe immediatamente buttare fuori dalla stanza. Con questa forma di comunicazione il gatto invia una sorta di messaggio subliminale, attingendo alla sensibilità intrinseca degli esseri umani che come gli altri mammiferi sono particolarmente attenti al nutrimento della loro prole.
Insomma i gatti sanno cosa vogliono e come ottenerlo. Con una voce suadente, una sorta di miagolìo dell’intimità riservato al rapporto con il loro padrone:
È una sorta di messaggio subliminale perché il miagolio è un grido, una richiesta di aiuto, mentre le fusa sono associate a soddisfazione e piacere. È un po’ come se il gatto mitigasse lo sgradevole “miao” di richiesta comunicando in anticipo la soddisfazione che gli verrà dalla nostra attenzione. Nell’emettere questo suono i gatti non toccano solo i nostri sentimenti, ma innescano la caratteristica, tipica dei mammiferi, di rispondere con prontezza ai bisogni della prole. Il suono infatti va a toccare gli stessi tasti che nelle madri inducono alla cura dei piccoli.
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