I gatti sono killer spietati? E’ da qualche giorno che ho letto questa notizia, ma nonostante la ritenga di base una sciocchezza terminologica non riesco a non commentarla con voi amici di Tutto Zampe. I ricercatori dello Smithsonian Conservation Biology Institute e dell’US Fish and Wildlife Service hanno pubblicato uno studio sulla rivista scientifica di settore Nature Communications in cui si evincono dati pazzeschi circa le vittime dei gatti (domestici e selvatici) negli Stati Uniti: 3,7 miliardi di uccelli e 20,7 miliardi di piccoli mammiferi l’anno. Qualche cifra è stata rilevata monitorando la vita quotidiana dei felini in questione con delle piccole telecamere: 84 milioni di gatti domestici uccidono in media, ciascuno, tra i 4 ed i 18 uccelli ogni 12 mesi e tra gli 8 ed i 21 piccoli mammiferi. Cifre che aumentano in picchiata ovviamente con i mici selvatici.
Topolini di campagna e di città, talpe oltre che i conigli tra le principali vittime (prede più facili di un volatile), a tal punto che a causa di questo studio sembra essere scattato un allarme per tale fauna selvatica, non nuovo tra l’altro. In alcune zone, dove esistono anche grandi quantità di gatti selvatici, come alcune aree del Nord America questo può rappresentare effettivamente un serio problema che è giusto prendere in considerazione, a tutela delle altre specie, ma da qui a far passare i gatti come dei killer spietati, credo che il passo sia troppo lungo. Non credete anche voi?
Di certo il nostro micio, se abituato ad uscire, qualche regalino in casa può averlo portato (topolini per lo più), nonostante l’abbondante pappa domestica. Ma non dimentichiamo il loro istinto naturale, primario per la sopravvivenza: la caccia. E molti di noi umani, non li teniamo anche per questa loro caratteristica? Come cacciatori di topi? Il problema concreto non riguarda tanto i gatti domestici (negli States la stragrande maggioranza vive in casa sonnecchiando sullo stile di “Garfield”), ma quelli liberi, selvatici, i randagi che possono effettivamente alterare l’equilibrio faunistico. Ma l’uomo, che già di suo di danni all’ambiente ne fa abbastanza … è giusto che intervenga in qualche modo? Chiaramente non come afferma l’economista ed ambientalista Gareth Morgan, in Nuova Zelanda, che propone addirittura l’eutanasia di tutti i gatti randagi, ma magari con una sterilizzazione a tappeto dei mici. Che ne pensate? Seguite i commenti anche nella nostra pagina di Facebook.
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