Chiamateli padroni o chiamateli gattari, non importa: quel che è certo è che i possessori di felini possono essere suddivisi in diverse categorie a seconda del loro comportamento, almeno stando a una ricerca condotta dall’università di Exeter nel Regno Unito.
Il padrone preoccupato e il difensore delle libertà
Gli scienziati hanno osservato il comportamento e il carattere dei padroni di gatti inglesi e ha stilato una lista di cinque grandi categorie che passano dal coscienzioso al preoccupato, passando per quello che con il suo felino ha un rapporto quasi di fratellanza. I ricercatori hanno intervistato 48 persone e analizzato dichiarazioni raccolte a proposito del rapporto gatto-padrone all’interno di giornali inglesi dal 2000 al 2017.
Il primo padrone “scoperto” è quello preoccupato. Per lui ogni cosa relativa al proprio amico felino è fonte di ansia. Ha paura che il gatto si possa perdere, farsi del male o essere rapito. Il padrone preoccupato teme che possa prendere delle malattie e quindi non fanno mai uscire di casa il gatto che vive sempre all’interno ma che può contare però su un umano che si occupa di intrattenerlo e stimolarlo. La caccia fatta dal proprio animale per loro non rappresenta un problema.
Il padrone che difende la libertà dei gatti è un altro tipo di persona molto curiosa e diametralmente opposta (o quasi) rispetto a quella preoccupata: per lui la libertà di muoversi e fare del felino è sacrosanta e quando la caccia per il proprio gatto è fruttuosa i festeggiamenti sono pari a quelli del raggiungimento di un obiettivo da parte dei figli. C’è approvazione, sempre e comunque. In poche parole il gatto è in pratica una versione selvatica del gatto addomesticato ed è libero di entrare e uscire di casa quando vuole.
I tolleranti, i coscienziosi e quelli che lasciano vivere
Altro padrone tipo è il “guardiano tollerante“: si tratta di una via di mezzo tra il preoccupato e il sostenitore delle libertà. In questo caso, sebbene gli umani preferiscano che i gatti non vadano in giro di notte consentono al proprio micio di uscire di giorno. Non amano che vada a caccia, ma comprendono che si tratta di un istinto naturale e quindi tollerano questo suo comportamento quando viene espresso.
Vi è poi il custode coscienzioso, che pensa che con il proprio comportamento può educare il gatto a girare libero in caso voglia. Questi umani hanno un’idea molto negativa della caccia. Intervengono sulla sua libertà solo se i loro gatti sviluppano una abitudine deleteria per gli altri animali o per se stessi.
Il padrone “vivi e lascia vivere” è forse il più curioso perché considera il proprio gatto come un ospite che può fare quello che vuole e sebbene molto preoccupato per i possibili pericoli al quale il suo amico micio può andare incontro non ha paura che possa ammalarsi o venire assassinato.