I tre gatti della madre li ha uccisi uno a colpi di martello, gli altri due a coltellate con una ferocia indescrivibile. Il tribunale di Marsiglia ha condannato il ventenne Sebastien Labat-Gest a sei mesi di carcere per il brutale omicidio dei felini di casa, ammazzati per vendetta nei confronti della madre che si rifiutava di dargli 10 euro per comprarsi la droga.
L’omicida è stato anche condannato a tre anni di libertà vigilata, al dovere della diligenza e all’interdizione perpetua dal poter custodire animali. Misure, a ragione, severissime quelle della giustizia francese che fondatamente punisce chi si macchia di crimini efferati contro gli animali. La condanna in questione traccia così un solco preciso: il maltrattamento e l’uccisione di animali configurano specifici reati previsti dal codice di procedura penale italiano, ma spesso da noi si stenta a ricordarlo e non sono inflitte le dovute pene.
La sentenza è arrivata dopo i fatti accaduti lo scorso agosto e al termine del processo. Il ragazzo, arrestato quest’estate per aver ucciso a colpi di martello un gatto della madre, ha poi confessato di aver ucciso a coltellate anche gli altri due gatti di famiglia, con l’aggravante di averlo fatto sotto gli occhi della sorellina e del fratello rimasti traumatizzati.
E’ stata proprio la madre a presentare denuncia dopo il ritrovamento di Tristan, il suo gatto di 12 anni. “Mio figlio voleva che gli dessi 10 euro per la cannabis, ha minacciato di uccidere il gatto a martellate e dopo poco l’ha fatto”, ha raccontato la donna. “Mia madre preferisce i gatti a me. Non so cosa mi sia preso, ho inferto due, tre colpi di martello a Tristan”, ha confessato il ragazzo che ha ucciso gli altri due gatti, Kikie e Mimie a coltellate.
Condannato già quattro volte con sospensione condizionale della pena per furti e violenza, Sebastien Labat-Gest, consumatore di droga dall’età di 13 anni, oltre a dover scontare la pena carceraria, è stato condannato anche a pagare 1000 euro alla Fondazione Brigitte Bardot e ad altre associazioni animaliste. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a due anni di prigione e a 12 con la sospensione della pena chiedendo: “dove è il limite se uno può uccidere così dei gatti?”.
Fonte lefigaro.fr
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