È definitivamente fuori pericolo Fuego, il cagnolino barbaramente seviziato a Sassari e ritrovato agonizzate su una strada nell’agro di Sassari.
Il cagnolino è stato curato e salvato dai medici dell’ospedale veterinario dell’Università di Sassari e adesso è definitivamente fuori pericolo.
Fino a qualche giorno fa, i medici non si erano pronunciati sulla situazione di Fuego che sembrava veramente disperata. E dopo avergli salvato la vista, confermano che la vita del cagnolino non è più a rischio.
Fuego si sta lentamente riprendendo dalle ustioni che richiederanno ancora settimane di trattamento, ma compie passi decisivi verso la guarigione alimentandosi da solo e facendo brevi passeggiate nel giardino dell’ospedale.
Naturalmente si continua con liquidi, antibiotici e analgesici, riducendo gradualmente le dosi.
Quando è stato ricoverato, Fuego mostrava estese bruciature su ogni parte del corpo: inguine, dorso, naso e orecchie e gli specialisti dell’ospedale stanno lavorando insieme al Centro Ustioni dell’Aou di Sassar per eliminare i segni delle ustioni su Fuego. Intanto, mentre non si hanno ancora ulteriori notizie sui delinquenti che hanno seviziato il cagnolino perché le indagini sembrano ferme, Fuego ha catalizzato l’attenzione di tutta Italia.
Un gruppetto di pensionate ha messo una taglia di 1000 per chi fornisca informazioni sui seviziatori di Fuego e nel frattempo sono arrivate donazioni e richieste di adozioni da tutta Italia. L’ospedale chiede soprattutto pomate cicatrizzanti e cibo in dono lanciando anche un appello per gli altri animali bisognosi ricoverati.
Vi ringraziamo per l’interesse che state mostrando per Fuego. Lui è un vero campione e sta guarendo molto bene. Deve continuare ancora le medicazioni per qualche settimana ma il problema renale è rientrato alla normalità. Scusate se non riusciamo a rispondervi singolarmente ma abbiamo avuto tanto lavoro. Vi ringraziamo per i doni che ci avete mandato, fuego ha gradito molto.
Scrivono i medici nell’ultimo “bollettino medico” informale l’ospedale veterinario.