I cani più coraggiosi, fedeli e caparbi della storia o meglio solo alcuni tra quelli maggiormente famosi, perché il mondo è popolato da storie di tuttozampe temerari o estremamente leali: molte presentano diverse similitudini, ad esempio quasi ogni Paese testimonia, con una statua o un racconto che si tramanda di generazione in generazione, di uno o più cani che hanno vegliato per anni, senza mai demordere, anche sotto le intemperie, la tomba del padrone o lo hanno aspettato in stazione alla solita ora in cui rientrava dal lavoro, ricorderete tutti la struggente trama di Hachiko (nella foto in homepage).
Un comportamento che denota fedeltà, immenso amore ma anche e soprattutto la voglia di non mollare, di non arrendersi alla distanza che crea la morte, un atto di estremo coraggio dettato dal desiderio di veder tornare indietro, un giorno, la persona che si ama, grazie alla pazienza, alla resistenza. Questo ovviamente non accade e noi umani, che conosciamo la triste verità, proviamo una profonda commozione per i cani che aspettano con caparbietà chi non c’è più.
Quello nella foto è Greyfiars Bobby, o meglio una statua in suo onore eretta ad Edimburgo, in Scozia. Questo Terrier, pensate un po’, ha vegliato per ben 14 anni la tomba del proprietario.
Questo invece è Balto, un cane da slitta che nel 1925, in Alaska, partecipò ad una spedizione di sette giorni per portare dei farmaci in un villaggio colpito da un’epidemia di difterite. A New York City c’è una statua dedicata a lui.
Laika, la cagnetta che intenerì il mondo: spedita nel 1957 nello spazio, direttamente dalle strade di Mosca in orbita. Ma i russi non avevano mai previsto un piano per farla tornare indietro. Il mondo rimase scioccato nello scoprirlo: Laika morì dopo sette giorni sul satellite a causa del surriscaldamento.
Smoky, il cane che partecipò alla Seconda Guerra Mondiale. Trovato in Nuova Guinea, questo Yorkshire Terrier ha salvato la vita al suo padrone, un soldato americano di nome Bill Wynne, avvisandolo, su una nave, dell’arrivo del fuoco nemico. Alla fine del conflitto Wynne ha fatto ritorno a casa a Cleveland in Ohio ma non era più solo, con lui c’era Smoky. Una statua in suo onore è stata eretta a Lakewood, sempre in Ohio.
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[Fonte: MNN]
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