Gli animali sono un bene di lusso, tant’è che sono finiti anche nel redditometro. E questo non è l’ultima normativa a dirlo, ma l’esperienza quotidiana di chi condivide la propria vita con un pet. Hanno bisogno di tante accortezze e soprattutto di cure quotidiane. Se si ammalano, le spese diventano altissime, anche e soprattutto a causa dei costi dei medicinali (oltre che delle spese per il veterinario). Dunque si sono un bene di lusso, ma che in pochi possono veramente permettersi, gli altri, la maggior parte, fanno grandi sacrifici per salvaguardare la salute ed il benessere dei propri animali. Ed il servizio pubblico? Parentesi troppo grande da aprire, ma vogliamo oggi segnalarvi l’ultima iniziativa di Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente): una battaglia per ottenere anche per i nostri amici animali i farmaci generici. Vi siete accorti che in Italia non esistono medicinali veterinari equivalenti?
Di sicuro sì. Eppure questi sono contemplati sia dalla risoluzione europea 2004/28 recepita in Italia dal decreto 193/2006. Per chi non ne fosse al corrente, una volta scaduto il brevetto di una casa farmaceutica produttrice, altre aziende possono commercializzare il medesimo farmaco, chiamandolo col nome del principio attivo (da qui il termine “generico”); tale nuovo medicinale (con un “equivalente” valore terapeutico), arriva a costare anche il 65% di meno rispetto all’originale. Mentre sta aumentando l’uso dei generici in ambito umano, dal punto di vista veterinario non ve ne è neppure l’ombra e l’Aidaa ha deciso di vederci chiaro, attivandosi in una serie di iniziative (compreso un esposto alla procura). Spiega Lorenzo Croce presidente dell’associazione:
“riteniamo che in un momento come questo con le famiglie in crisi, con l’aumento dell’iva sulle spese veterinarie,la produzione e la commercializzazione di farmaci generici possa essere un importante aiuto anche di natura economica per i proprietari di animali e per gli stessi veterinari. Ora crediamo che su questa battaglia potremo essere insieme a molte altre associazioni non solo animaliste o di proprietari di animali ma anche di allevatori, anche se le finalità sono diverse, crediamo che questa battaglia possa essere vinta se combattuta tutti insieme. Intanto noi ci attiveremo con tutte le iniziative possibili in questo senso, sia nella rete sia nelle piazze, e nel frattempo ci aspettiamo la risposta della mail inviata oggi pomeriggio al sottosegretario Martini per capire come mai fino ad oggi nessuno ha pensato a produrre i farmaci veterinari generici, vale la pena infine ricordare che in Italia gli animali domestici che vivono in famiglia sono oltre 40 milioni”.
[Fonte: Aidaa]