Oggi vorrei parlare con voi dell’esofagite nel cane. Il termine esofagite indica una infiammazione dell’esofago. Questa può procurare gonfiore, dolore, difficoltà di deglutizione e conseguente inappetenza. Già di per se stessi questi disturbi possono causare problemi di salute nel cane, ma molto spesso l’esofagite è provocata da altre problematiche che vanno comunque indagate. E’ per questo che se si sospetta un’esofagite del cane è importante rivolgersi al veterinario. Vediamo insieme quali i sintomi rivelatori, le cause ed il giusto approccio terapeutico.
Sintomi dell’esofagite nel cane
Chiaramente il gonfiore e l’irritazione dell’esofago non sono cose visibili ed individuabili nella quotidianità, per cui è importante tener presente altri fattori sintomatologici oltre questi. Il cane ad esempio tende a mangiare meno, rigurgita spesso (il rigurgito è diverso dal vomito, e consiste nel rimettere sostanze non ancora digerite e arrivate nello stomaco), emette una maggiore quantità di secrezioni (saliva) superiore al solito, lamenta dolore, soprattutto durante i pasti, tende ad allungare all’insù il collo e la testa. A seconda dei casi può sviluppare anche una tosse che diventa cronica che non si risolve la causa, come nel megaesofago, febbre e polmonite da aspirazione.
Esofagite del cane, le cause
Da cosa può dipendere l’esofagite del cane? Nella stragrande maggioranza dei casi da un reflusso gastrointestinale, solitamente acido e quindi irritante. Per il resto tra le cause troviamo infezioni, vomito cronico o ricorrente, ernia iatale, tumore, corpo estraneo o addirittura l’ingestione accidentale di sostanze chimiche caustiche o comunque irritanti. Anche l’intubazione durante un intervento chirurgico può lasciare un’esofagite, ma almeno questa condizione è facilmente reversibile, senza troppe cure. Negli altri casi invece cosa fare?
Terapia e suggerimenti per l’esofagite del cane
Chiaramente è necessario confermare la diagnosi di esofagite con un veterinario e comprendere da cosa questa è provocata, prima di indirizzarsi verso un qualunque trattamento. Per il reflusso gastroesofageo sono necessari ad esempio dei farmaci antiacido (che però hanno effetti collaterali e non vanno utilizzati troppo a lungo), antibiotici in caso di infezione batterica, protettori gastroesofagei, intervento chirurgico, eccetera a seconda dei casi. Non di rado, il cane con l’esofagite può inalare i fluidi che vengono rigurgitati o le particelle di cibo, a discapito delle vie aeree a tal punto da provocare anche quella che viene definita “polmonite da aspirazione”: si tratta di una problematica molto grave per cui bisogna prestare attenzione al comportamento del cane con particolare riferimento a tosse continua, letargia e difficoltà di respirazione. Tra i rimedi naturali, laddove si tratti di un problema lieve troviamo il miele (meglio se miele di manuka attivo). Basta spalmarne un po su un morbido pezzo di pane o invitare il cane a leccarlo da un cucchiaio circa 20 minuti prima del pasto. Questo favorirà una sorta di protezione per l’esofago e farà diminuire la sensazione dolorosa oltre che la stessa infiammazione.
Fonte: MerckManuals
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