Oggi cari lettori di Tutto Zampe ci occupiamo di una questione piuttosto delicata e controversa: cosa accede quando il veterinario effettua un intervento su un animale domestico e questo, purtroppo, non sopravvive? Si tratta di una problematica che potrebbe capitare ad ogni proprietario di pet. Come ogni medico, anche il veterinario è tutelato da apposita assicurazione profesisonale, che viene attivata in caso di errore medico, anche se spesso questo non basta ai proprietari di cani e gatti. La brutta notizia è che in caso di errore veterinario non è previsto il risarcimento per i danni morali patiti dal proprietario: si tratta di una sentenza che ha fatto discutere, emessa dal tribunale di Milano e confermata dalla Corte di Appello. La motivazione sarebbe da individuarsi nel fatto che la perdita del rapporto di affezione non costituisce un diritto inviolabile della persona.
Il tribunale, pur accertanto la reponsabilità del veterinario, non potrà fare altro che obbligare quest’ultimo al pagamento delle spese sostenute dalla proprietaria del cane per la costituzione in giudizio ed al rimbroso delle spese mediche. In sostanza la problematica di fondo è la seguente: il rapporto tra uomo ed animale domestico non viene riconosciuto dal nostro ordinamento e pertanto non viene ritenuto degno di essere risacito. Il precedente si fonda su una decisione della Corte di Cassazione, la quale afferma che la relazione affettiva che intercorre tra uomo ed animale non è tutelata a livello costituzionale e dunque non può trovare accoglimento una tesi risarcitoria in tal senso.
Una pronuncia che di certo continuerà a fare discutere e che non trova appoggio nè tra i proprietari nè tra le maggiori associazioni animaliste, che si auspicano un cambio di rotta: del resto i benefici che i nostri amici a quattro zampe ci danno meriterebbero un vero riconoscimento giuridico! In senso difforme una pronuncia della Cassazione che riconosce i danni morali ai proprietari di cani maltrattati.
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